Epatite acuta nei bambini, l’Italia è il Paese europeo con più casi. Oms indaga su legame adenovirus-Covid
L’Italia è il paese in Europa che finora ha riportato il più alto numero di epatiti acute di origine sconosciuta, che ha colpito centinaia di bambini in tutto il mondo. Sono 35 i casi finora confermati in Italia, seguita dalla Spagna con 26 e il Portogallo con 12. A livello globale sono quasi 700 i casi rilevati della malattia, che ha causato almeno 14 morti.
Per monitorare la situazione, il ministero della Salute ha costituito un’unità di crisi, che oltre al ministero, comprende anche l’Istituto superiore di sanità (Iss), le regioni, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e altri enti e società scientifiche.
Ancora ignote le cause della malattia, oggetto di un’indagine anche del’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Una delle ipotesi più accreditate, al momento, è quella di un legame tra gli adenovirus, un tipo di virus che può causare anche il raffreddore, e Covid-19. “Una precedente infezione Covid nei bimbi, forse di qualche tempo fa, potrebbe aver persistito ed essere rimasta nell’intestino. E poi una successiva infezione da adenovirus potrebbe aver provocato l’attivazione del sistema immunitario e l’infiammazione. Questa è solo un’ipotesi”, ha detto negli scorsi giorni Philippa Easterbrook, membro del Programma globale per l’Hiv, l’epatite le malattie sessualmente trasmissibili dell’Oms, secondo cui le due infezioni “potrebbero agire insieme come co-fattori, o aumentando la suscettibilità” oppure “creando una risposta anormale”. Particolare attenzione è stata dedicata all’adenovirus 41, un virus comune solitamente associato a malattie gastrointestinali che è stato rilevato in molti bambini contagiati dall’epatite.