Chi era Ennio Proietti, il rapinatore 69enne ucciso a Cinecittà, noto esponente della malavita romana dagli anni ’70
Si chiamava Ennio Proietti, aveva 69 anni e una serie di precedenti criminali tra cui sequestri, rapine e droga. È questo il profilo del rapinatore che ieri, 5 novembre 2019, è rimasto ucciso nel tentativo di rapinare un bar tabacchi in viale Antonio Ciamarra, nel quartiere romano della Romanina, in zona Cinecittà. Il colpo di pistola che lo ha ucciso probabilmente è stato esploso dal suo complice, nel tentativo di difenderlo dalla reazione del tabaccaio.
Quelli di Ennio Proietti e del suo complice, il 58enne Enrico Antonelli, sono due nomi pesanti della Roma criminale. Proietti era stato condannato a 30 anni di carcere per la sua appartenenza alla banda di “Lallo lo Zoppo”, una banda della malavita romana dedita ai sequestri. Tra le vittime note vi fu Giovanni Palombini, l’imprenditore romano nel campo del caffè, sequestrato e ucciso dalla banda.
Proietti venne condannato a 24 anni di carcere nel 1984, ma nel 1998 si rese latitante, dopo aver usato un permesso premio. Qualche tempo dopo, il ritorno in carcere. E una nuova latitanza, interrotta in seguito a un normale posto di blocco in strada.
Il suo complice Antonelli nel 1999, all’epoca 38enne, era stato coinvolto nel ferimento del maresciallo dei Carabinieri Marco Coira, intervenuto per sventare una rapina a un supermercato Plus, ed era stato sottoposto sia alla misura della Sorveglianza speciale sia agli arresti domiciliari.