Emergenza siccità, l’allarme di Enel: “L’acqua è finita”
“L’acqua è finita”. Lo ha dichiarato l’Enel dopo aver messo a disposizione di agricoltori e allevatori parte dell’acqua destinata agli impianti idroelettrici, in risposta alla grave siccità che sta attraversando la penisola.
Risorse che Enel ha interamente assegnato, ha dichiarato la compagnia durante una seduta della commissione congiunta Agricoltura e Montagna della regione Lombardia, convocata in via straordinaria per la grave crisi idrica.
“Tutta la disponibilità” di acqua è stata impiegata dagli operatori del settore idroelettrico “per coprire la necessità del comparto agricolo nei prossimi 10 giorni”, ha detto Giovanni Rocchi, legale rappresentante di Enel. Secondo Rocchi, anche se “è stato fatto tutto il possibile”, l’acqua adesso “è finita”. “Tutta quella a disposizione è stata ripartita nel tempo richiesto”, ha sottolineato. “Di più non possiamo fare”, ha aggiunto, “le risorse sono esaurite”.
La regione Lombardia ha chiesto agli operatori del settore idroelettrico di far confluire nel lago di Como 4 milioni di metri cubi d’acqua in media al giorno e 900mila metri cubi d’acqua nel lago d’Iseo, , per i prossimi dieci giorni.
Ieri il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani si è detto “molto preoccupato” per la siccità, che rischia di mettere a rischio il funzionamento delle centrali idroelettriche. “La politica dell’acqua non è ‘scorrelata’ da quella energetica”, ha detto il ministro. “Basti pensare che in questo momento di estrema siccità si stanno chiudendo le centrali idroelettriche perché non c’è flusso”, ha aggiunto. “Speriamo che sia una cosa contingente. Stiamo valutando tutte le azioni da fare. Non è solo un problema energetico, è anche agricolo”. Negli ultimi giorni, due centrali sono state costrette allo stop a causa della siccità in Lombardia: quella di Sermide, al confine con il Veneto e in parte quella di Ostiglia. In allerta anche le centrali che ricorrono al gas, in cui manca l’acqua per raffreddare gli impianti.