Elisa Pomarelli, la 28enne di Piacenza uccisa dall’amico Massimo Sebastiani, era lesbica e l’uomo, che ha confessato l’omicidio, l’ha uccisa perché non accettava il rifiuto in amore della giovane piacentina.
Secondo una testimonianza rilasciata al Corriere da un’amica di Elisa, “la ragazza non era mai stata innamorata di lui, gliel’ha anche detto chiaro, gli ha detto che provava interesse solo per le donne”.
Amici e parenti di Massimo si chiedevano invece perché la donna continuava a uscire con lui, reputandola un’illusione esercitata da Elisa, come se non possa esistere al giorno d’oggi l’amicizia tra un uomo e una donna.
Il commento di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center è stato:“Elisa Pomarelli è stata uccisa due volte: come donna e come lesbica, perché ha rifiutato il suo assassino”. Così, in una dichiarazione rilasciata all’Huffington Post.
Pochi giorni fa, l’arcigay di Piacenza ha indetto una raccolta fondi in sostegno della famiglia.
“È stata aperta una raccolta fondi per aiutare Elisa, L’idea è sempre quella di sostenere la famiglia ma stavolta con qualcosa di concreto, che sia utile per le ricerche, l’avvocato o quello che riterranno utile. Pensiamo che già avere la sofferenza e la pressione della situazione sia abbastanza, possiamo alleggerire un po’ questa preoccupazione anche con piccole cifre per queste spese impreviste”, scrivono su Facebook promuovendo la campagna.
″È importante che al più presto venga approvata una legge contro l’omofobia, che preveda anche percorsi formativi e culturali dalla scuola primaria e nella società, per abbattere il pregiudizio e la discriminazione contro le donne e le persone lesbiche, gay e trans. L’assassino dovrebbe essere condannato due volte e giudicato senza alcuna attenuante”, ha aggiunto il portavoce del Gay Center.
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