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    L’educazione finanziaria delle donne: una web serie contro il gender gap negli investimenti | VIDEO

    Di TPI
    Pubblicato il 8 Mar. 2020 alle 10:21 Aggiornato il 8 Mar. 2020 alle 10:22

     

     

    Siamo un popolo di risparmiatori, ma non di investitori. E nemmeno di investitrici. Secondo molte statistiche le donne in campo finanziario sono molto indietro. Specialmente in Italia. Solo il 29% delle famiglie italiane dispone di un fondo di risparmio o di un piano di investimento, e non è quasi mai la donna a decidere come allocare i risparmi personali o familiari. A raccontare il rapporto tra le donne ed educazione finanziaria ci pensa una web serie promossa dalla startup sociale e digitale LeContemporanee e da Unipolsai. Una iniziativa volta a sensibilizzare l’ opinione pubblica e soprattutto le donne ad affrontare con responsabilità e urgenza la gestione dei propri risparmi.

    In occasione dell’8 marzo LeContemporanee e UnipolSai lanciano il primo video di una serie di 5 puntate per il web, per inquadrare il problema “finanziario” di genere in modo pratico e semplice, per poi raccontare quattro storie vere di vita “finanziaria” al femminile: Giulia, Antonella, Francesca, Eleonora, donne diverse per età, professione e temperamento, raccontano la loro vita. Dal primo investimento, al sogno nel cassetto, dall’apertura di un conto corrente, ai fondi pensione, dai primi tentennamenti riguardo agli strumenti a disposizione per pianificare la propria vita economica, alla possibilità di approfondire senza paura.

    La difficoltà delle donne a fidarsi di più degli strumenti finanziari dipende in larga misura dalla condizione dell’universo femminile nel nostro Paese: le donne sono più soggette al rischio povertà poiché il più escluse dal mercato del lavoro. Le donne, specialmente nel settore delle libere professioni, guadagnano in media 15.000 euro annui in meno rispetto ai colleghi uomini, persiste il gender pay gap anche nelle altre professioni ed è ancora molto alto il divario pensionistico: gli assegni previdenziali femminili sono inferiori del 36,6% rispetto a quelli degli uomini.

    Attingendo a fonti Istat, Eurostat, Inps, Banca d’Italia e UnipolSai, si ha un quadro completo della situazione non positiva delle donne italiane, un quadro però che con un po’ di impegno può ancora cambiare. E un primo passo per l’emancipazione femminile sta proprio nel riprendere in mano con intelligenza la gestione pianificata dei propri soldi, una consapevolezza che può nascere solo grazie a una maggiore istruzione e informazione economico-finanziaria.

    I dati UnipolSai dimostrano che nel settore assicurativo le donne sono più attive nella propria gestione economico-finanziaria fino ai 35 anni e dopo il 75 anni, due età che spesso coincidono con l’inizio e la fine della vita di coppia. Nella pratica c’è una larga fetta di popolazione al femminile che per 40 anni delega ad altri in famiglia la gestione del proprio denaro. Non sempre è la migliore delle scelte possibili. Riprendere in mano il proprio presente, andando controcorrente e sfidando gli stereotipi, parlando senza imbarazzi di soldi, benessere, investimenti, futuro: questo l’obiettivo de Le Contemporanee e di UnipolSai.

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