Roma, Draghi visita la sede della Cgil e abbraccia Landini. Il leader sindacale: “Il passato non deve tornare”
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha visitato la sede nazionale della Cgil a due giorni dall’assalto subito da gruppi di neofascisti e no green pass. Una visita che “ha un significato molto importante per quello che è avvenuto”, ha dichiarato Maurizio Landini, segretario del principale sindacato italiano, che oggi ha anche dichiarato di aver subito un attacco hacker contro il proprio sito, in contemporanea all’assalto del 9 ottobre.
Durante la visita di stamattina, Landini ha accolto con un abbraccio il capo del governo che si è fermato a salutare dipendenti e delegati sindacali ed e stato anche applaudito da diversi iscritti presenti per accoglierlo, prima di farsi fotografare con il segretario della Cgil. Negli scorsi giorni, l’ex presidente della Banca centrale europea aveva definito un’intimidazione “inaccettabile” l’attacco di sabato alla sede di Corso d’Italia, a seguito della protesta contro l’obbligo del green pass tenuta a Roma.
“Un assalto squadrista”, lo hanno definito ieri i segretari di Cgil, Cisl e Uil, in un comunicato con cui hanno annunciato una “grande manifestazione nazionale e antifascista”. “La Cgil e il movimento dei lavoratori sono quelli che hanno sconfitto il fascismo in questo Paese, hanno riconquistato la democrazia: non ci intimidiscono, non ci fanno paura”, ha dichiarato ieri Landini.
Oggi, dopo l’incontro durato 35 minuti, il segretario della Cgil ha dichiarato che Draghi “ha voluto esprimere la vicinanza del governo e l’impegno di tutte le istituzioni per impedire che un passato che non vogliamo ritorni”.
Secondo il leader sindacale, Draghi ha anche dichiarato che nei prossimi giorni verrà definito un calendario di incontri con i sindacati sui temi in discussione con il governo. “Il presidente del Consiglio ci ha informato della discussione nel governo sulle nostre richieste, sui temi aperti del confronto con il sindacato a partire dalla sicurezza nei luoghi di lavoro, il Pnrr, la legge di bilancio”, ha detto il segretario della Cgil, che nelle scorse settimane aveva contestato l’estensione dell’obbligo del green pass a tutti i lavoratori deciso dal governo, chiedendo che i lavoratori non fossero costretti a sostenere il costo dei tamponi.
Landini ha annunciato che durante la manifestazione del 16 ottobre i sindacati richiederanno un provvedimento “per sciogliere le forze politiche che si richiamano al fascismo come prevede la Costituzione”.
Dopo gli scontri del 9 ottobre, che hanno portato all’arresto di 12 persone, tra cui esponenti di primo piano del partito di estrema destra Forza nuova, il governo è orientato a dare una stretta sulle manifestazioni, chiedendo maggiori verifiche prima di dare il via libera ai cortei.
Nelle ultime ore lo scioglimento di Forza nuova e altri gruppi che si richiamano al fascismo è stato chiesto da forze politiche trasversali. Una mozione depositata in Senato e alla Camera dal Partito democratico chiede al governo di “dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista” mentre il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida ha chiesto al governo di prendere misure. “Il governo può sciogliere le organizzazioni eversive. Perché il Pd che negli ultimi 10 anni ha governato non lo ha ancora fatto? Il governo se deve agire lo faccia”, ha detto oggi Lollobrigida.
In Italia finora sono stati sciolti tre i movimenti politici sciolti applicando la legge Scelba del 1952, che attuava la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana, la quale vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Si tratta di Ordine nuovo nel 1973, Avanguardia nazionale nel 1976 e Fronte nazionale, nel 2000.
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