Draghi incontra Greta e gli attivisti per il clima: “Avete ragione, dobbiamo agire velocemente”
“È andato benissimo”. Così Mario Draghi ha commentato l’incontro con Greta Thunberg, l’icona della lotta contro il riscaldamento globale che negli scorsi giorni si era scagliata contro l’inazione e l’ipocrisia dei leader mondiali di fronte alla crisi climatica. “Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento”, ha detto oggi il presidente del Consiglio al Youth4Climate al Mico di Milano, mentre fuori dal centro congressi alcuni attivisti si sono scontrati con le forze dell’ordine.
“L’attuale andamento ci dice che non stiamo riuscendo a mantenere la nostra promessa di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi”, ha detto Draghi all’evento che negli scorsi giorni ha anche ospitato la stessa Thunberg e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
“La pandemia ed i cambiamenti climatici hanno contribuito a spingere quasi 100 milioni persone in povertà estrema, portando il totale a 730 milioni”, ha affermato Draghi, evidenziando che “la crisi climatica, la crisi sanitaria e quella alimentare sono strettamente correlate”. “Per affrontare tutte queste crisi, dobbiamo agire più velocemente, molto più velocemente, e con più efficacia”, ha aggiunto, ricordando che questo sarà l’obiettivo del vertice del G20 che si terrà a Roma alla fine di ottobre.
“A livello di G20, vogliamo prendere un impegno per quanto riguarda l’obiettivo di contenere la temperatura al di sotto di 1,5 gradi. E vogliamo sviluppare strategie di lungo periodo che siano coerenti con questo obiettivo”, ha detto Draghi, ribadendo che “la transizione ecologica non è una scelta, è una necessità: o affrontiamo adesso i costi di questa transizione o agiamo dopo, il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico”. Secondo il capo del governo, lo stato dovrà essere pronto ad aiutare le famiglie e le imprese a sostenere i costi a breve termine della transizione.
Al Youth4Climate è intervenuto in videocollegamento anche il primo ministro britannico Boris Johnson, il quale ha auspicato che la prossima Cop26, il vertice mondiale sul cambiamento climatico in programma tra ottobre e novembre a Glasgow, sia “l’inizio del cambiamento nell’approccio del mondo al surriscaldamento climatico”. “I giovani stanno già pagando il prezzo di azioni senza scrupoli da parte di quelli venuti prima di loro: foreste in fiamme, temporali tremendi, raccolti bruciati, sono sfide giornaliere che presentano anche giornaliere opportunità”, ha detto Johnson, sostenendo che i giovani hanno “tutti i diritti di essere arrabbiati con i governanti che non stanno facendo abbastanza per fernmare tutto questo”. Secondo il leader dei conservatori britannici, c’è “ancora abbastanza tempo per tirare freno: sappiamo cosa fare, dobbiamo semplicemente farlo”.
Dallo stesso palco, martedì scorso Greta Thunberg si era scagliata contro le “promesse vuote” di politici e leader mondiali sulla crisi climatica e le parole con cui negli ultimi decenni hanno promosso iniziative dai nomi altisonanti senza intervenire sulle cause del riscaldamento globale. “Trent’anni di bla bla bla dove ci hanno portato?”. In precedenza il ministro Cingolani era intervenuto chiedendo ai giovani di aiutare a trovare “nuove soluzioni”.
“Spero che oltre a protestare, cosa che è estremamente utile, ci aiuterete a identificare nuove soluzioni visionarie, è questo quello che ci aspettiamo da voi”, aveva detto Cingolani, criticato da molti attivisti per le sue aperture sul nucleare e il tentativo di chiedere un’esenzione per le auto di lusso dall’obbligo imposto a livello europeo di produrre solo veicoli a zero emissioni entro il 2035. Il ministro era stato poi ripreso mentre parlava l’attivista svedese in una foto diventata virale sui social.
Oggi a incontrare Thunberg è stato Draghi, presso la sede della prefettura a Milano. Secondo la presidenza del Consiglio il colloquio, in cui oltre erano presenti anche le attiviste Vanessa Nakate e Martina Comparelli, si è incentrato sull’impegno dell’Italia nella lotta ai cambiamenti climatici e nella riduzione delle emissioni inquinanti, sul piano nazionale, europeo ed internazionale.