Draghi all’assemblea di Confindustria: “Il green pass è strumento di libertà, no a nuove tasse”
Il green pass è uno strumento di “libertà e sicurezza”, necessario per tenere aperte le scuole e le attività economiche. Lo ha detto oggi Mario Draghi all’assemblea di Confindustria, dove è stato accolto da una standing ovation e da un lungo applauso.
Durante il suo intervento, il presidente del Consiglio ha dichiarato che il governo troverà “soluzioni immediate” sui rincari record delle bollette di luce e gas e non aumenterà le tasse. “In questo momento i soldi si danno e non si prendono”, ha detto Draghi, che ha invocato un patto per lo sviluppo da cui “nessuno può chiamarsi fuori”.
“Dobbiamo cominciare a pensare a un patto economico, sociale, produttivo per il Paese, ci sono tantissimi temi di cui discutiamo quotidianamente che possono essere materia di questo patto. Possiamo iniziare a lavorare insieme su tanti capitoli”, ha detto.
Un Patto per l’Italia evocato anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che prima dell’intervento di Draghi ha rivolto un appello ai sindacati. “Noi non siamo partiti in lotta, noi abbiamo un grande compito comune”, ha detto Bonomi, citando per nome i segretari dei tre principali sindacati del paese. “Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali della nostra Italia, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere”, ha detto. Nel suo intervento Bonomi ha anche aperto a un ammortizzatore universale che però sia pagati dai beneficiari in proporzione all’utilizzo, sostenendo che le imprese non possono “restare a fare da bancomat, come come accade già con la Cig (Cassa integrazione guadagni)”, e ha espresso perplessità sulla fattibilità degli impegni annunciati per la transizione ecologica, chiedendo non siano velleitari.
Draghi ha ribadito che i cambiamenti climatici “hanno già gravi conseguenze sulle nostre vite, il nostro pianeta e le nostre economie”. “Se non interveniamo subito, i loro effetti rischiano di peggiorare e diventare irreversibili”, ha detto, affermando che “la transizione ecologica non è una scelta ma una necessità”. L’ex presidente della Banca centrale europea ha anche promesso lo Stato farà la sua parte nell’aiutare “cittadini e imprese a sostenere i costi di questa trasformazione”, che dovrà tenere conto della “capacità di riconversione delle nostre strutture produttive”.
Il presidente del Consiglio ha anche anticipato le stime della crescita economica dell’Italia, che il governo presenterà nei prossimi giorni. Per quest’anno la crescita sarà “intorno al 6%” a fronte del 4,5 percento ipotizzato in primavera. “l’Italia vive oggi un periodo di forte ripresa, migliore di quello che avevamo immaginato solo qualche mese fa”, ha detto, citando la dinamica positiva dei dati relativi alla produzione industriale, delle esportazioni e dell’indice di fiducia delle imprese.
Draghi ha anche sottolineato l’importanza che i fondi stanziati per il piano di ripresa post pandemico siano spesi con onestà e senza infiltrazioni criminali, evitare i ritardi “che hanno spesso rallentato o impedito l’uso dei fondi europei in Italia”. “Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) rappresenta un progetto decisivo per il futuro del nostro Paese”, ha detto, aggiungendo che dalla sua riuscita dipendono il “nostro benessere economico e la nostra credibilità di fronte agli italiani e all’Europa”.
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