“L’idea per la vacanza di Natale? Hotel con Spa e piscine termali!”. Fin qui, la proposta di una struttura ad Abano Terme, in provincia di Padova, che ha comprato uno spazio promozionale sul Corriere della Sera di domenica 6 dicembre, potrebbe anche essere normale. Salvo leggere il resto, che lascia piuttosto sconcertati, anche perché appare su una pagina in cui l’articolo principale è “Strano Natale, saremo divisi”, con la storia di una famiglia che non potrà stare insieme perché i componenti sono residenti in sei comuni diversi.
Il quesito successivo della pubblicità per il lettore è: “Sai che il trattamento di fango-balneo-terapia stimola le funzioni immunitarie?”. Messaggio che durante un’epidemia ha un che di ambiguo, ma andiamo avanti. “E sai che basta un’impegnativa per la fangoterapia o una prescrizione per terapie termali come motivo medico per spostamenti tra regioni? Vieni a farti del bene ai GB hotel di Abano Terme: da 96 euro al giorno con pensione completa gourmet, menù di gala la vigilia di Natale e a Capodanno, libero accesso alla piscina termale, alle spa e alle palestre”.
In pratica, un suggerimento su come fare le vacanze-terapia in un’altra regione aggirando furbescamente le limitazioni imposte dal Dpcm. Omettendo però, ad esempio, che le cene negli hotel sono vietate, se non tramite servizio in camera. Dunque “il menù di gala” si mangia, al massimo, sul copriletto. E buttando lì il suggerimento di andare dal medico a farsi prescrivere un’urgente, impellente necessità di bagni termali per combattere, che so, una dermatite e intanto passare le feste tra piscine e palestre che altrove sono chiuse.
Chissà cosa succederebbe se tutti gli hotel termali del paese si riempissero di persone che si fanno prescrivere l’urgente fango-terapia. Certo, l’iniziativa funzionerà e qualche hotel fatturerà pure qualcosa sotto le feste, ma a che prezzo? Ad occhio, ben più alto di quello di una suite.