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    Dpcm, il governo verso la nuova stretta: mezza Italia in zona rossa, lockdown a Pasqua

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 11 Mar. 2021 alle 08:33 Aggiornato il 11 Mar. 2021 alle 18:52

    Dpcm, il governo verso la nuova stretta: mezza Italia in zona rossa, lockdown Pasqua

    Si fa tutto per non dire “lockdown” ed evocare i fantasmi di 365 giorni fa, quando il Dpcm del 9 marzo estese la zona rossa a tutta Italia. Ma per fermare la corsa delle varianti del Covid dopo che anche ieri i casi registrati sono stati 19.749 e i decessi 376, almeno cinque nuove Regioni e due province autonome potrebbero essere chiuse. La cabina di regia si è riunita ieri per discutere il nuovo Dpcm che dovrebbe essere annunciato domani, dopo il vertice con le Regioni di oggi e il consueto monitoraggio settimanale, per entrare in vigore la prossima settimana.

    Tre le azioni principali da intraprendere: rendere automatico il lockdown in tutti i territori in cui si registrano 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti, chiudere bar, ristoranti e negozi sul modello delle festività natalizie in tutta Italia durante i weekend (misura che, però, incontra la resistenza dei partiti di destra) e limitare il più possibile contatti e spostamenti anche in fascia gialla e arancione. E inoltre imporre la stretta per le vacanze di Pasqua.

    L’altra misura al vaglio dell’esecutivo è una riduzione dei membri del Comitato Tecnico Scientifico, che dovrebbero essere dimezzati con il Dpcm di domani. Intanto il ministro Roberto Speranza ha confermato che “servono misure tarate su un virus che ora, con le varianti, corre più velocemente” perché il modello costruito finora non prevedeva quella inglese.

    Lockdown a Pasqua 

    La cabina di regia è già al lavoro sulle misure di Pasqua: l’ipotesi è quella di chiudere l’Italia nei prefestivi e nei festivi, come avvenuto per i giorni natalizi. In particolare da sabato 3 a lunedì 5 aprile, si parla di “divieti mirati”: limitare al massimo gli spostamenti, vietare pranzi, incontri con più persone non conviventi o gite, chiudere anche bar e ristoranti.

    Dpcm: zona rossa in almeno cinque nuove Regioni

    250 casi ogni 100mila abitanti: questo il nuovo parametro per passare in zona rossa, che il Cts aveva già suggerito la settimana scorsa, senza però essere ascoltato. Questa settimana invece il governo dovrebbe accogliere la raccomandazione, insieme ad altri criteri più stringenti per decidere sul passaggio di fascia. Tra questi, l’indice di trasmissibilità Rt, l’occupazione dei posti in terapia intensiva, il numero di cittadini vaccinati. Dagli ultimi dati disponibili, a trovarsi nelle condizioni di diventare rosse sarebbero Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, le province di Trento e Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Marche e Campania (che si è messa in rosso da sola come l’Alto Adige).

    Ma anche in zona rossa le regole dovrebbero diventare più rigide rispetto a quelle in vigore, e corrispondere di fatto a un vero lockdown, con un divieto quasi completo agli spostamenti e all’attività motoria, fatta accezione per i luoghi che si trovano in prossimità della propria abitazione, e la chiusura di parchi, ville e giardini.

    Nuove misure anche per la zona gialla

    Anche nella zona gialla le misure che regolano gli spostamenti potrebbero cambiare al fine di ridurre assembramenti e contatti tra persone. Oltre al divieto di asporto di bevande dopo le 18, anche nelle Regioni gialle potrebbero essere chiusi i luoghi di ritrovo e addirittura potrebbe esserci il divieto di fare visita in più di una persona a casa di amici e parenti. Al vaglio anche la proposta di anticipare il coprifuoco alle 20.

    Le Regioni che accelerano da sole

    Dopo che la Campania è entrata in zona rossa per sua volontà, anche la Puglia decide di anticipare il governo sulla nuova stretta: il governatore Michele Emiliano ha vietato l’asporto di bevande dopo le 18 nei giorni festivi e prefestivi, lo stanziamento nei luoghi pubblici e chiuso le scuole in provincia di Taranto e Bari. Nel capoluogo il sindaco Antonio De Caro ha deciso di anticipare la serrata di negozi e centri commerciali alle 19.

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