Una donna di 43 anni è morta nel suo letto, in provincia di Taranto, dopo essersi autoimposta il digiuno. Secondo una prima ricostruzione, la donna aveva iniziato a nutrirsi solo di frutta e verdura, ma poi alla madre avrebbe annunciato questa scelta di purificarsi rinunciando al cibo.
La vicenda risale a novembre dello scorso anno, quando la madre della vittima, dopo essere stata qualche giorno lontana da casa per fare visita ad alcuni parenti, è tornata nel comune del tarantino si è trovata di fronte al corpo della figlia sul letto.
Il sostituto procuratore della Repubblica Lucia Isceri ha disposto l’autopsia per accertare le cause della morte e il medico legale Alberto Tortorella nelle scorse settimane, anche a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, ha depositato la relazione finale.
L’autopsia ha accertato, secondo quanto riporta Il Quotidiano di Puglia, che ad uccidere la donna è stato proprio il digiuno. Il medico legale ha infatti riscontrato durante l’autopsia una presenza significativa di “acetone”, una sostanza che si sprigiona proprio a causa di lunghi digiuni.
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