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    Donna incinta mangia pesce crudo: il neonato finisce in terapia intensiva

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 15 Lug. 2022 alle 18:04

    Donna incinta mangia pesce crudo: il neonato finisce in terapia intensiva

    La madre aveva mangiato del pesce crudo in un ristorante “in gravissime condizioni di degrado”. Per questo un neonato di appena 10 giorni è finito in terapia intensiva a Prato, con una forma rarissima

    di sepsi con meningite.

    A confermarlo è il direttore della struttura complessa di Pediatria e Neonatologia/Tin del presidio di Prato, che sta seguendo il caso. “L’infezione è particolarmente grave in quanto resistente ai comuni antibiotici usati in neonatologia”, ha detto all’edizione fiorentina de Il Corriere della Sera il dottor Pier Luigi Vasarri, specificando che il tipo di sepsi sviluppata dal bambino è stata riscontrata in soli 12 casi al mondo.

    “Questo caso obbliga a rinnovare l’invito alle donne in gravidanza ad evitare il consumo di cibi crudi anche negli ultimi periodi della gestazione al fine di non trasmettere infezioni, di origine alimentare, anche gravi, come nel caso specifico, al nascituro”, ha detto il medico, aggiungendo che il neonato è stato sottoposto alla terapia corretta grazie a una diagnosi tempestiva, anche se il suo quadro clinico “resta comunque serio”.

    Secondo le autorità sanitarie, il ristorante in cui la madre si era recata pochi giorni prima del parto era “in gravissime condizioni di degrado e di sicurezza alimentare”. Luca Cianti, direttore per la Sanità pubblica veterinaria dell’azienda Usl Toscana centro, ha dichiarato che dopo un sopralluogo sono stati sequestrati circa 500 chili di prodotti “di cui era ignota l’origine e/o malconservati ed è stata sospesa l’attività del locale, con l’avvio di un procedimento penale. Al ristorante, situato a Sesto Fiorentino, la donna aveva consumato un pasto a base di crostacei e ostriche crude, sviluppando poi un’intossicazione alimentare. Poco dopo la nascita, il figlio aveva manifestato gravi sintomi, poi ricondotti a una rara infezione da Plesiomonas shigelloides.

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