Il sociologo Domenico De Masi è morto oggi a 85 anni. Il professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” di Roma, è scomparso a causa di “una improvvisa e micidiale malattia”, come riporta Il Fatto Quotidiano. De Masi ha più volte collaborato con il nostro giornale (QUI tutti gli articoli). Lo scorso 15 agosto, casualmente, aveva scoperto di avere una malattia invasiva, mentre era in vacanza a Ravello. I medici del policlinico Gemelli di Roma gli avevano comunicato che gli sarebbe restato poco da vivere.
È stato uno dei sociologi più noti e stimati del panorama italiano, si è occupato di sociologia del lavoro e delle organizzazioni, interessandosi ai sistemi urbani, studiando la società postindustriale, pubblicando decine di libri per case editrici come Einaudi, Rizzoli e Marsilio tra le altre. I suoi ultimi libri sono stati “La felicità negata” (Einaudi, 2022), “Lo Stato necessario” (Rizzoli, 2020) e “Smart working: La rivoluzione del lavoro intelligente” (Marsilio, 2020).
De Masi era nato a Rotello (Campobasso) il 1º febbraio del 1938. È stato professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università degli Studi «La Sapienza» di Roma, dove ha ricoperto il ruolo di preside della facoltà di Scienze della comunicazione. Come studioso, insegnante, ricercatore e consulente il suo interesse è stato rivolto alla sociologia del lavoro e delle organizzazioni, alla società postindustriale, allo sviluppo e al sottosviluppo, ai sistemi urbani, alla creatività, al tempo libero, ai metodi e alle tecniche della ricerca sociale con particolare riguardo alle indagini previsionali.
Le reazioni
La notizia della sua morte sconvolge il mondo della cultura e della politica. Era considerato ispiratore di molte battaglie del Movimento 5 Stelle: su tutte, il reddito di cittadinanza. E proprio i 5S lo hanno prontamente ricordato con una nota a firma degli europarlamentari: “Dall’ozio creativo al lavoro agile. Con Domenico De Masi – si legge – ci lascia un fine intellettuale, precursore dei tempi con le sue teorie innovative e difensore dei diritti sociali e civili. Da preside della Facoltà di Sociologia della Comunicazione de “La Sapienza” aveva dimostrato di essere sempre dalla parte dei più deboli e dei giovani, il suo chiodo fisso. Le nostre condoglianze alla famiglia e alla comunità di Ravello, comune che aveva apprezzato negli anni il suo attivismo culturale e il suo impegno sociale”.
“Esprimo il profondo cordoglio mio personale e della comunità dem per la morte di Domenico De Masi”, ha scritto in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein: “Con i suoi studi sulla sociologia del lavoro e il suo approccio fuori dagli schemi ai problemi della società postindustriale ha saputo offrire spunti di dibattito e arricchimento non solo alla politica ma a tutto il Paese”.
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in un lungo post su Facebook ha ricordato: “Per me e il Movimento 5 Stelle è stato un amico sincero e un interlocutore privilegiato per discutere liberamente e interrogarci in senso critico sul nostro orizzonte ideale e sul nostro percorso politico. Ci stringiamo alla moglie ai suoi figli e a tutti i suoi cari in questo momento di grande dolore. Ciao Domenico. Ti ricorderemo sempre con affetto e ammirazione”. In un tweet il ricordo di Beppe Grillo: “Se ne è andato un grandissimo sociologo, con un innato senso dell’umorismo, una specie rarissima. Ti abbiamo voluto bene in tanti. Ci vediamo Altrove, Domenico”.