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    Ricordando il disastro del Vajont

    Una foto del disastro del Vajont pubblicata da l'Unità. Credit: Ansa

    Il 9 ottobre 1963 quasi duemila persone persero la vita in una catastrofe evitabile

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 9 Ott. 2015 alle 11:00 Aggiornato il 4 Nov. 2019 alle 19:11

    Diga del Vajont, il disastro del 9 ottobre 1963: 1917 morti

    Il 9 ottobre 1963 una grossa frana si staccò dal Monte Toc e piombò all’interno del lago artificiale della diga del Vajont, in Friuli-Venezia Giulia, al confine col Veneto, provocando un’ondata d’acqua che investì i paesi sottostanti, in particolare Longarone.

    Con l’impatto della frana sul lago, l’acqua si sollevò a tal punto da superare la diga uccidendo 1.917 persone. Tutti ricordano questo fatto come il disastro del Vajont.

    La diga del Vajont era stata inaugurata nel 1959 con l’intento di fungere da serbatoio stagionale per le acque del fiume Piave.

    La catastrofe non fu un fulmine a ciel sereno: a fine anni Cinquanta, durante i lavori di costruzione della diga, non erano mancati i rapporti tecnici che segnalarono le problematicità dal punto di vista geologico dell’opera.

    Nel 1993 l’attore Marco Paolini ha realizzato Il racconto del Vajont, un monologo teatrale in cui parla della tragedia. Nel 2001 è uscito sempre sull’argomento, il film Vajont – la diga del disonore.

    Nel 2008, durante l’anno internazionale del pianeta Terra, il disastro del Vajont è stato scelto, assieme ad altri casi, come esempio di disastro evitabile legato al fallimento di ingegneri e geologi nel comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare.

    Un’infografica a cura de la Repubblica

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