“Cosa guardi?” è stata la domanda che il ragazzo – o meglio, il bullo – di soli 20 anni ha rivolto ad un ragazzo 16enne disabile che si trovava seduto sulla panchina di fianco a quella dove si trovava lui con la sua fidanzata.
E lui stava semplicemente ascoltando la musica, con lo sguardo perso nel vuoto: è dunque davvero difficile comprendere la motivazione per cui il 20enne gli sia improvvisamente saltato addosso, massacrandolo di botte e inseguendolo anche quando il disabile stava cercando di scappare.
Il ventenne, arrestato dai carabinieri per lesioni gravissime dopo questa aggressione avvenuta nel parco Nord di Milano il 27 marzo scorso, aveva già dei precedenti simili.
“Il presunto movente di questa brutale aggressione sarebbe uno sguardo “sbagliato” da parte del 16enne al gruppo del 20enne”, è quanto spiegato dal comandante della compagnia di Milano Porta Monforte, Silvio Maria Ponzio. “In realtà si tratta di un futile e gratuito motivo – ha poi aggiunto il comandante – poiché il 16enne era seduto su una panchina ad ascoltare la musica con le cuffiette e ha rivolto uno sguardo distratto al gruppo soltanto perché gli altri ragazzi stavano ballando”.
La brutale violenza ai danni del ragazzo disabile è stata completamente ripresa dalla telecamera di sorveglianza: il pestaggio è durato un minuto e mezzo, in pieno sole, e ad assistere alla scena senza muovere un dito c’erano cinque amici, due ragazze e tre ragazzi.
“Il 16enne – ha continuato a riferire Maria Ponzio – non si aspettava l’aggressione, guardava l’erba. All’improvviso ha sollevato lo sguardo e si è trovato davanti lo sconosciuto che lo ha colpito con un primo schiaffo. A quel punto è stata una escalation e nonostante abbia tentato di scappare è stato inseguito per circa 200 metri e picchiato ancora”.
Il 16enne vittima della furia cieca del bullo ha riportato una frattura scomposta della mandibola ed è stato necessario un intervento maxillofacciale di 6 ore per rimetterla a posto :la sua prognosi è infatti di 50 giorni. Subito dopo essere stato picchiato il giovane disabile è riuscito a tornare a casa e a raccontare quanto accaduto ai suoi genitori, i quali lo hanno subito portato al pronto soccorso.
Le lesioni che gli sono state procurate sono permanenti e il ragazzo dovrà infatti seguire una lunga convalescenza.
A seguito della denuncia del pestaggio, avvenuta il 30 marzo, i carabinieri si sono subito messi a lavoro per individuare i responsabili: i militari hanno infatti monitorato la zona per due giorni e sono riusciti a rintracciare prima alcuni dei ragazzi che erano presenti al pestaggio e che non sono intervenuti e, infine, anche a scovare il 20enne.
Il ragazzo, poi riconosciuto dalla sua vittima, è stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare in carcere per lesioni gravissime aggravate dai futili motivi, dall’età della vittima e dalla sua condizione di disabilità.
Alla notifica del provvedimento il 20enne, inizialmente, non ha battuto ciglio. Quando ha però capito che lo aspettava il carcere, allora è scoppiato a piangere. Il ragazzo non lavora e non studia e aveva già un precedente per aver aggredito, lo scorso dicembre, un 17enne extracomunitario: il gip, proprio per queste motivazioni, si è convinto della pericolosità del giovane e ha firmato l’ordinanza di arresto.
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