Chi c’è dietro il documentario che infanga la memoria di Giulio Regeni? Il quotidiano Wired, tra i primi a occuparsi della vicenda, ci aveva visto giusto e noi di TPI ne abbiamo avuto conferma: questa sera, alle 19.30 ora locale, Ten Tv manderà in onda il pessimo docufilm sul ricercatore di Fiumicello ucciso al Cairo nel 2016. Ten Tv è una televisione egiziana smaccatamente filogovernativa. Sui suoi canali si alternano notizie a prodotti di fiction. “Proprio lo stile di questi ultimi richiama in modo molto preciso quello di The story of Regeni, soprattutto per un lavoro di post-produzione davvero simile”, scrive Wired.
Wired è riuscita a mettersi in contatto telefonico con la persona che ha realizzato le interviste agli italiani coinvolti, tra cui il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta e l’ex generale Leonardo Tricarico. L’uomo ha chiesto di mantenere l’anonimato. Prima di diventare telefonicamente irraggiungibile, il giovane intervistatore ha detto di collaborare come freelance con Al Jazeera, Al Arabiya e Ten. Non ha voluto rivelare chi ha commissionato la produzione, ma è stato molto fermo su un punto: Al Jazeera e Al Arabiya non c’entrano nulla. Su Ten invece ha glissato. E ora non è difficile comprendere il motivo.
Il documentario, se così lo si può definire, dal titolo “The Story of Regeni” porta avanti – con errori grossolani – insinuazioni e depistaggi sulla figura del ricercatore di Fiumicello torturato e assassinato al Cairo nel 2016. Il documentario, in lingua araba con sottotitoli in italiano, è comparso su un canale Youtube il 28 aprile. Il video dura 50 minuti e si presenta come “il primo documentario che ricostruisce i movimenti strani di Giulio Regeni al Cairo”.
Il documentario, lo ricordiamo, non ha nulla a che vedere con il recente documentario “Buried Facts” realizzato da Alaraby TV, emittente qatariota, grazie al quale sono stati invece trovati preziosi testimoni sul caso Regeni.
Sia la pagina Facebook che faceva riferimento al documentario, che il canale YouTube, sono scomparsi la mattina del 29 aprile. Ma oggi, a distanza di 24 ore, è apparso nuovamente il trailer del documentario sul canale dell’Egyptian Gazette, questa volta in inglese con il promo della messa in onda prevista per questa sera.
Come afferma Wired, “Ten Tv è qualcosa di più di una tv filo-governativa. Sta infatti per Tahrir Egyptian Network, e sarebbe – lo scrive ad esempio Il Manifesto in questo articolo – proprio una diretta espressione degli apparati di sicurezza del governo di Al-Sisi. D’altronde la sua linea editoriale è molto chiara, anche a partire dalla recente campagna denigratoria nei confronti di Patrick Zaki, nonché dai diversi pretesti per attaccare i Fratelli musulmani, accusati di ordire trame per destabilizzare l’Egitto”.