Diciottenne uccide il padre a coltellate: “Volevo difendere mamma”
Diciottenne uccide il padre a coltellate per difendere la mamma dai soprusi dell’uomo: è quanto accaduto nella serata di ieri, venerdì 1 marzo, in un appartamento situato a Nizza Monferrato, in provincia di Asti.
Ascoltata dagli inquirenti subito dopo il delitto, Makka, questo il nome della ragazza, ha confessato: “Sono disperata, non volevo. Mio padre è esperto di arti marziali, ci ha sempre picchiate: venerdì alle 18, quando mamma è tornata a casa hanno iniziato a litigare in cucina, l’ha aggredita per l’ennesima volta, voleva che lasciasse il lavoro. Io sono intervenuta per difenderla e ha picchiato anche me. Mi ha inseguita in camera e mi ha preso a pugni. Mi sono difesa, ma non volevo fare quello che ho fatto”.
La ragazza, quindi, dopo aver ammesso di aver assassinato il padre, Akhyad Sulaev, 50 anni, operaio di origini cecene ucciso con una coltellata all’addome, è stata accompagnata in una struttura protetta in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si terrà lunedì.
Secondo quanto raccontato dalla giovane, l’uomo aveva appena perso il lavoro ed ha iniziato a discutere con la moglie perché pretendeva che anche lei si licenziasse.
“Papà ci ha sempre picchiate in Cecenia, quando ero più piccola, era anche peggio. È esperto di arti marziali ed è molto religioso. Venerdì voleva che mia madre si licenziasse, hanno iniziato a discutere, mamma gli ha detto: ‘Ma così come facciamo ad andare avanti'”.
Poi il tragico epilogo: “Lui ha iniziato ad aggredirla, poi quando ho cercato di dividerli se l’è presa con me. Mi inseguito per casa, mi ha presa a pugni, poi ho preso un coltello per difendermi, non volevo ucciderlo. Sono sconvolta”.