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    Covid, Miozzo (Cts) contro i “furbetti” che aggirano i divieti: “Serve la denuncia penale”

    Agostino Miozzo, coordinatore Cts. Credit: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 6 Dic. 2020 alle 16:32

    Miozzo (Cts): “Serve la denuncia penale contro chi aggira i divieti”

    Per Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), servirebbe perseguire penalmente i furbetti del Natale, ovvero coloro che non rispetteranno le regole indicate dal nuovo Dpcm per le festività. “Gran parte della popolazione italiana le raccomandazioni le sta rispettando. Poi ci sono i soliti furbetti che alterano l’equilibrio tra ordine e raccomandazione, sono quelli che navigano negli spazi lasciati dalle migliori intenzioni del governo. Per questo a preoccupare è il meccanismo emulativo. Servono controlli rigidi e segnali importanti”, dice Miozzo al Messaggero.

    “Il meccanismo emulativo che può ricrearsi prima e dopo le feste rischia di avere conseguenze drammatiche. Il “perché io non devo farlo se qualcuno lo fa” oggi può portare ad assumere atteggiamenti davvero pericolosi”, continua il coordinatore del Cts. E si spiega meglio: “Se si ferma un soggetto e questo produce un’autocertificazione che ad una verifica risulta falsa, non puoi dargli solo la multa di 300 euro. Devi perseguirlo effettivamente con una denuncia per falso in atto pubblico. Per estremizzare bisogna portarlo di fronte ad un giudice penale, così non c’è il rischio si prendano sotto gamba le misure. Non può passare il messaggio che si tratta di una sorta multa per divieto di sosta, va a finire che qualcuno che dica “chi se ne frega” lo trovi sempre”.

    E sulla possibile grande fuga prevista tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, Miozzo aggiunge: ”È assolutamente un rischio, uno o due giorni prima del 21 e poi al ritorno si vedranno belle scene. D’altronde lo stesso Dpcm dice giustamente che puoi rientrare al tuo indirizzo di residenza. Ma questa era una necessità dettata dal bisogno di far convivere un punto di vista epidemiologico con quello sociale e quello economico”.

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