Ventimila soldati Usa in Europa in piena emergenza Coronavirus: la verità oltre le teorie del complotto su Defender Europe 2020
Sul web si stanno diffondendo molti contenuti allarmistici rispetto alla notizia dello svolgimento di un’esercitazione di soldati americani in Europa. Tra fake news, fatti e informazioni reali, TPI cerca di capire ragioni e dinamiche dell’esercitazione Defender Europe 2020 insieme a Matteo Pugliese, ricercatore associato Ispi, ex rappresentante speciale della presidenza OSCE, diplomato al Corso per ufficiali di Stato maggiore della Marina Militare.
Che cos’è e perché era previsto che ci fosse questa esercitazione?
Questa esercitazione è un’esercitazione NATO, organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa, a cui partecipa anche l’Italia, ed era prevista da oltre un anno. È stata messa a bilancio dagli Stati Uniti nel marzo 2019, quindi decisa e concertata con gli alleati ancora prima. Si tratta di un’esercitazione lunga, che dovrebbe durare da aprile a giugno/luglio con una serie di esercitazioni concatenate, si svolgono in vari paesi e in momenti diversi.
L’esercitazione è voluta principalmente da Stati Uniti, Paesi Baltici e Polonia. L’obiettivo è dare una risposta simbolica alla Russia, per dimostrare che l’Europa sarebbe in grado di difendersi in caso di una possibile aggressione. Attraverso l’esercitazione i Paesi vogliono dimostrare di essere in grado di schierare velocemente forze militari dagli Usa in Europa.
No, parte dei militari USA che si trova in Italia partirà da qui, ma le basi italiane NATO saranno utilizzate solo come sponda logistica e non come territori di esercitazione. L’esercitazione simula un’aggressione da parte della Russia sul fronte orientale dell’Europa ed è lì che si svolgeranno le esercitazioni. In particolare, quella che spicca di più è una simulazione di risposta rapida su Lettonia e Lituania.
Ventimila militari americani provenienti dagli Stati Uniti, circa 10mila americani già presenti in Europa e altri 7mila militari di paesi NATO (principalmente Regno Unito, Paesi baltici e Polonia, e in maniera minore Italia e altri paesi membri). Complessivamente 37mila uomini.
Sì. Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha dichiarato che non è prevista cancellazione della esercitazione ma sarà valutato man mano che la situazione evolve. È possibile che la NATO stia considerando di condurre lo stesso l’esercitazione proprio per dimostrare di essere in grado di svolgere l’esercitazione anche in condizioni critiche di epidemia.
No, gli italiani non dovrebbero preoccuparsi. Più gli americani, che sono mandati in Europa e poi possibilmente tornano dalle loro famiglie in USA pongono un rischio di contagio molto alto.
Il 6 marzo si è svolta una riunione dei comandanti della NATO, tra cui il capo di Stato maggiore dell’Esercito generale Farina – poi risultato positivo -, per coordinare l’esercitazione. A quella riunione prendeva parte, seduto accanto, il capo dell’esercito americano in Europa Christopher Cavoli (ora in isolamento) e il capo dell’esercito polacco, anche lui risultato positivo. Si tratta di paesi chiave dell’esercitazione. Considerando che una parte dei capi di stato maggiore della Nato in isolamento per il Covid19 non so quanto sia opportuno continuare con l’esercitazione.
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