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    Roma Salvacibo – ReFoodgees: combattere lo spreco alimentare con la solidarietà e inclusione

    Credit: Facebook/ Roma salvacibo
    Di Francesca Ceccarelli
    Pubblicato il 14 Giu. 2019 alle 13:37

    Spreco alimentare Roma salvacibo | 

    Persone comuni che hanno scelto di dire basta allo spreco alimentare mettendosi in prima linea, alle porte di un Mercato rionale. Si chiama Roma Salvacibo ReFoodgees il nuovo progetto di economia circolare e solidale che nella Capitale riscuote sempre più successo.

    Una decina di volontari ogni sabato pomeriggio dalle 16 alle 18 al Nuovo Mercato Esquilino si riuniscono per distribuire frutta, verdura e pane donate dai commercianti del territorio. Un modo per creare rete sociale attraverso azioni di recupero e distribuzione del cibo, dando un calcio a razzismo ed esclusione sociale.

    A raccontare in un’intervista a TPI il progetto di Roma Salvacibo ReFoodgees, una delle volontarie Francesca Del Giudice.

    Come è nata l’idea di questo progetto?

    L’idea è nata in modo spontaneo al Mercato dell’Alberone nel 2017. Viola, Francesco e Yacouba si mettevano in orario di chiusura fuori il mercato e distribuivano gratuitamente ai passanti frutta e verdura ancora buone, ma che sarebbero finite nell’immondizia.

    Volontari Roma Salvacibo ReFoodgees

    Lo stesso meccanismo si è riproposto al Mercato dell’Esquilino dove il gruppo si è allargato grazie alla sinergia tra i volontari. Da qualche mese abbiamo un gazebo, dei tavoli prestati da un bar lì vicino, una bilancia per pesare le tonnellate di frutta e verdura che ogni sabato raccogliamo e gli altri strumenti che ci agevolano nell’attività.

    E i finanziamenti? Come si sostiene una realtà come la vostra?

    Per poter riconoscere un compenso economico alle persone impegnate stabilmente nel progetto – spiega ancora Francesca – attivare i servizi che abbiamo in mente, coprire le spese di gestione e organizzazione, servono idee, competenze e soprattutto fondi. In questi mesi stiamo organizzando e partecipando ad alcuni eventi per raccogliere fondi e far crescere la nostra associazione e stiamo per lanciare una campagna di crowdfunding sul portale Produzioni dal Basso. Pubblicheremo sulle nostre pagine Instagram e Facebook tutti i dettagli.

    Sono ormai passati un po’ di mesi dall’inizio di tutto: che tipo di feedback avete raccolto tra le persone?

    Un feedback molto positivo, in termini di frequenza (che sta crescendo), di partecipazione da parte dei commercianti del mercato, di crescita di inviti a presidiare eventi sul tema “no waste food” / “ecologia” / “green”. È molto bello quando le persone capiscono l’importanza di salvare e distribuire tonnellate di prodotti freschi come questi, e danno il riconoscimento per esserci presi cura di questo aspetto, in questi anni più che mai importante.

    Lotta spreco alimentare | Italia

    Ci sono altri esempi in Italia di progetti come il vostro?

    Sì, a Torino, con Eco dalle Città (con cui eravamo gemellati fino alla costituzione della nostra associazione, ReFoodGees), RECUP a Milano; poi monitoriamo anche l’estero come Francia, Germania e nord Europa dove esistono da diversi anni realtà simili.

    Il momento, la reazione o la persona che ti ha colpito di più in questi mesi?

    Sicuramente il potere che ha il cibo di unire le persone. Al mercato si sono create spontaneamente delle “alleanze” come ad esempio una signora ucraina che ha imparato a conoscere i gusti di una signora cinese e quindi le conserva la verdura che più le piace, in attesa che arrivi; oppure lo scambio delle ricette che avviene un po’ tra tutti noi. In questo senso, una delle domande più diffuse durante le ore al mercato è “cosa è questa? E come si cucina?”.

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