Rifiuti Roma, si è dimesso il cda di Ama: nuove grane per la sindaca Raggi
Si è dimesso tutto il consiglio di amministrazione di Ama, la società multiservizi che si occupa di raccolta, trasporto, trattamento, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti a Roma. Il Cda era composto dalla presidente Luisa Melara, dall’amministratore delegato Paolo Longoni e dal consigliere Massimo Ranieri. Dopo le tensioni con il Comune di Roma, la decisione è arrivata a cento giorni circa dall’insediamento.
Lo scontro con il Comune, socio unico della municipalizzata, si è giocato sul progetto di bilancio 2017. Il direttore generale, Franco Giampaoletti, aveva informato gli amministratori che il bilancio del 2017 non poteva essere approvato per via di “un elemento ostativo“.
A mancare tra le somme i 18,3 milioni di euro di crediti che Ama vanta nei confronti del Comune della Capitale per i servizi funebri e cimiteriali. Crediti già al centro delle dimissioni dell’ex consiglio di amministrazione presieduto da Lorenzo Bagnacani.
Neanche la collocazione dei 18 milioni in un ‘fondo rischi’ ha evitato la rottura con l’amministrazione comunale che sabato scorso aveva subito precisato di non avere intenzione di approvare “un bilancio redatto in maniera non corretta e contenga valutazioni di trattamento contabile già in precedenza non avallate dal Comune”.
Da quando è alla guida del Campidoglio, la sindaca Virginia Raggi ha cambiato in tre anni già una decina di manager in Ama. E la situazione a Roma è sempre più drammatica, con le strade che ripetutamente vengono sommerse di rifiuti.
La lettera del cda alla sindaca Raggi
“A spingerci ad adottare la decisione non è la vicenda del bilancio. È il tema, assai più grave, che verte esclusivamente sulla assoluta inerzia e constatata mancanza di una fattiva e concreta collaborazione con Ama per superare situazioni di criticità riscontrate su più piani”. Così il Cda dimissionario di Ama in una lettera alla sindaca Virginia Raggi nel motivare la rassegnazione dell’incarico.
“Tale inerzia viene stigmatizzata perché le emergenze di Ama e la corretta esecuzione dei servizi senza la partecipazione di Roma Capitale, con qualità di interventi e tempi di risposta compatibili e coerenti con la situazione critica emergenziale presupposta, non possono essere affrontate e risolte”, scrive ancora il Cda.
In sostanza, rileva la ex governance, “sembra di percepire da tale incomprensibile atteggiamento da parte di Roma Capitale” che il Campidoglio “consideri Ama non una propria emanazione bensì un soggetto privato antagonista del pubblico interesse. Con l’ulteriore paradossale considerazione che il denaro dato ad Ama sia sottratto dai fini pubblici”.
Per tutto il presidente Luisa Melara, l’ad Paolo Longoni, il consigliere Massimo Ranieri, si dimettono rilevando che “da parte nostra è venuta meno la necessaria fiducia nel Socio Unico di Ama Spa”.
Ama Roma: in tre anni cinque cambi di vertice
Con le dimissioni odierne del cda di Ama si va verso il settimo cambio in tre anni della governance dell’azienda. Con l’arrivo della giunta pentastellata in azienda siedeva Daniele Fortini. Nominato durante l’era di Ignazio Marino e rimasto con il commissario Francesco Paolo Tronca, andò via al termine di un duro scontro con l’allora assessore all’ambiente Paola Muraro, che si è dimessa successivamente per guai giudiziari.
Fu nominato allora Alessandro Solidoro, vicino all’allora assessore al bilancio Marcello Minenna. Solidoro si dimetterà nel 2016 lo stesso giorno che in Campidoglio sbatterono la porta lo stesso Minenna e la capo di gabinetto Carla Raineri. Poi fu la volta di Antonella Giglio, che lasciò la dirigenza nel 2017, seguita da Lorenzo Bagnacani che lasciò proprio dopo uno scontro durissimo sul bilancio e il credito di 18 milioni sui servizi cimiteriali.
Sempre per il nodo bilancio Ama si dimise l’ex assessore Pinuccia Montanari.
Emergenza rifiuti a Roma
Qualche tempo fa, addirittura, un gruppo di cinghiali è stato immortalato mentre frugava tra i rifiuti nel quartiere Monte Mario di Roma. Le foto sono state scattate e postate sui social network da Claudia Daconto, responsabile della comunicazione del Partito democratico capitolino.
Le immagini sono diventate in poche ore virali e hanno innescato una polemica politica con la sindaca di Roma, Virginia Raggi, nel mirino delle critiche.