“Sullo sgombero di viale del Caravaggio si discute da mesi, lo danno ormai per certo. Eppure non si è riusciti a trovare ancora una soluzione per le 127 famiglie e gli 80 bambini che vivono qui. Ora temiamo lo sgombero entro agosto”. È una riflessione amara quella che esce fuori dall’assemblea pubblica che si è svolta ieri, 7 agosto, nell’occupazione di viale del Caravaggio, nel quartiere di Tor Marancia, a Roma.
Dopo il tavolo che si è tenuto in Campidoglio lo scorso 2 agosto, con rappresentanti dell’VIII municipio, del Comune e della Regione, si era scelta una linea compatta: “Nessuno sgombero senza aver trovato prima una soluzione per le famiglie”.
L’obiettivo era evitare ripetere una situazione come quella verificatasi a via Cardinal Capranica, dove dopo lo sgombero del 15 luglio non sono state fornite soluzioni adeguate agli abitanti. Per quanto riguarda gli abitanti dell’ex scuola occupata di Primavalle, inoltre, dal giorno dello sgombero non si sono visti passi avanti verso l’approvazione della delibera comunale promessa, che avrebbe dovuto prevedere 500 euro di contributo mensile all’affitto per le famiglie, né verso le misure per favorire la scolarizzazione dei minori all’interno del quartiere in cui erano già regolarmente iscritti a scuola.
A una settimana dal tavolo, però, neanche per le famiglie di viale del Caravaggio è stata trovata alcuna soluzione alternativa.
Un nuovo tavolo istituzionale è in programma per il 26 agosto. La sensazione – comune ai movimenti per il diritto all’abitare e alle associazioni – è che, se nemmeno per quella data sarà approntata un’alternativa, lo sgombero forzato potrebbe avvenire da lì a pochissimi giorni.
Occupazione Tor Marancia a rischio sgombero: qual è la situazione
Se Campidoglio, Regione e municipio si sono detti contrari a replicare il copione di via Cardinal Capranica, dalla prefettura (e quindi dal ministero dell’Interno) non è arrivato alcun segnale incoraggiante, sottolineano gli attivisti.
Anzi, l’operazione di sgombero del centro sociale Xm24 a Bologna del 6 agosto, unita a una visita a sorpresa dei proprietari ieri mattina presso il Nuovo Cinema Palazzo, a Roma, fanno pensare che il Viminale stia tentando un’accelerazione sul tema delle occupazioni. Circostanze aggravate dall’approvazione del decreto sicurezza bis, che prevede norme più stringenti per le manifestazioni pubbliche.
“Cominciamo a ritenere che lo spazio affinché la politica e il buonsenso prevalgano sull’ordine pubblico non ci sia più”, ha detto Paolo Divetta, attivista dei Blocchi Precari Metropolitani di Roma. “Per i segnali che stanno arrivando dalle amministrazioni e dal resto del paese: lo sgombero di ieri (6 agosto, ndr) a Bologna dell’Xm24, dentro una trattativa che ha visto prevalere una dinamica di prepotenza e ordine pubblico, e il quadro nazionale diverso da altri momenti che abbiamo vissuto”.
Gli abitanti dell’occupazione di Tor Marancia si stanno preparando quindi all‘ eventualità dello sgombero, organizzando una loro “resistenza”.
“Noi famiglie di viale del Caravaggio stiamo vivendo in un costante stato di ansia”, ha detto durante l’assemblea Anna Sabatini dei movimenti per il diritto all’abitare. “Non accettiamo e non accetteremo mai uno sgombero, questa è la nostra casa e lo sarà finché non avremo un’altra soluzione degna”.
L’invito degli abitanti, rivolto alle associazioni e alla società civile, è quello di andare fisicamente a visitare, conoscere e presidiare le palazzine occupate di viale del Caravaggio, fermandosi anche a dormire lì la notte.
Molte le associazioni, i sindacati e i movimenti che hanno aderito all’iniziativa, tra cui la Rete dei Numeri Pari, Mani rosse antirazzisti, l’Unione inquilini, Asia Usb, Potere al popolo.
“Durante il tavolo dello scorso 2 agosto a un certo punto abbiamo chiesto, e abbiamo voluto che fosse messo a verbale, se ci troviamo in uno Stato di polizia”, ha dichiarato Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della Rete dei Numeri Pari durante l’assemblea. “Comune, Regione e municipio erano d’accordo sul fatto che Cardinal Capranica fosse un errore da non ripetere. Quindi cosa stiamo aspettando? Secondo me qui si va oltre: è un tema di democrazia ed è un fatto gravissimo. Serve un incontro urgente con il presidente Zingaretti. Le soluzioni ci sono e sono praticabili”.
“La sensazione “, spiega Angelo Fascetti di Asia Usb, “è che in questo momento siamo ostaggi di una politica in atto tra Lega, M5S e Pd, che stanno giocando una partita sulla nostra pelle. Ciò che dobbiamo fare è rompere questo meccanismo”.
“Se passano su viale del Caravaggio passeranno su tutto, non è solo una questione di occupazioni”, dice Fabrizio Nizi, membro di Action-diritti in movimento. “Il processo che si è svolto finora ha lasciato morti e feriti: il Comune è ferito e chiede conto al governo nazionale, la Regione sembra proprio morta invece, perché non dice una parola. Prima le istituzioni erano sedute a questo tavolo da pari a pari, oggi non è più così”.
Il video con un estratto dell’intervento di Stefano Fassina all’assemblea: