“C’era anche Fedez” al pestaggio di Cristiano Iovino, il personal trainer diventato famoso per il caffè preso con Ilary Blasi. Una vera e propria spedizione punitiva nella notte tra il 21 e il 22 aprile, a Milano. A rivelare la presenza del rapper, secondo quanto scrivono Repubblica e il Corriere della Sera, due testimoni oculari, il portinaio notturno e la guardia giurata. Nove persone scesero da un minivan scuro per aggredire il personal trainer. Anche le immagini di videosorveglianza del palazzo, secondo quanto riportano i media, confermerebbero la presenza del cantante, insieme a una ragazza e un uomo palestrato e pelato. Le immagini, scrive il Corriere, restituiscono un pestaggio violentissimo: calci e pugni dati da 8-9 persone a Iovino che, invano, cerca di resistere ai colpi.
“Io non c’ero, e quindi? E comunque, quale massacro? Mi dicono che tre giorni dopo questa persona fosse a ballare a Ibiza”. Ospite al Salone del Libro di Torino, Fedez smentisce un suo coinvolgimento nell’aggressione. “La verità è che se non ci fosse il mio nome di mezzo non ci sarebbero fascicoli che spuntano e non ci sarebbe notizia”, aggiunge Fedez. “La persona viene aggredita, arriva un’ambulanza sul posto e magicamente dopo una colluttazione con 9 ultrà non viene portata in ospedale e quindi non vi è referto medico perché necessita di cure, di cosa stiamo parlando?”. Ricordiamo che il cantante non è indagato, anche perché Iovino non ha presentato nessuna denuncia. “Tutti sui giornali parlano di un massacro, ma come si fa? Ma quale aggressione? Non c’è un referto medico, non c’è la persona ferita. Il reato di lesioni personali deve avere un referto medico di più di 40 giorni. Anche se si fosse fatto male non c’è reato. Non ci sono gli estremi”, conclude Fedez.
Una vicenda che si lega a doppio filo con una lite, avvenuta poco prima in un locale milanese, il The Club, tra Fedez e altre persone. Il cantante, comunque, al momento non è indagato nel fascicolo aperto dalla pm Michela Bordieri per rissa e lesioni: la vittima, Iovino, non ha mai sporto denuncia, nonostante sia stato invitato a farlo, ribadendo di non conoscere i suoi aggressori.
Nella prima parte della serata, secondo quanto ricostruito, al The Club Iovino incontra Fedez e una sua amica, che secondo Repubblica è Ludovica Di Gresy. Una parola di troppo fa scattare la lite che coinvolge anche Christian Rosiello, ultras della curva sud milanista e vicinissimo a Fedez, e altri ultras rossoneri. La violenta lite viene sedata a fatica dalla security del locale. Quando arrivano i carabinieri, però, tutti sono già spariti, anche se il personale della discoteca non ha dubbi sulla presenza di Fedez e di Iovino. Secondo l’ipotesi investigativa, poi, tra Fedez e Iovino ci sarebbero stati altri contatti per cercare di “chiarire” quanto accaduto.
Prima del pestaggio Iovino, avendo già visto in discoteca l’entourage rossonero di Fedez, chiama amici ultras laziali chiedendo di allertare la curva dell’Inter, con cui sono gemellati. I neroazzurri però, forse perché proprio quella sera si gioca la partita per lo scudetto, non arriveranno mai in suo soccorso. Anche su questo punto, sentito dal pm, Iovino non dà conferme.
Arriviamo così al secondo momento, intorno alle 3.30 di notte. Le immagini mostrano il minivan che si ferma in via Traiano, scendono 8-9 persone. Tutto, raccontano il portiere e la guardia del condominio, dura pochi secondi, “30 o 40 al massimo”. Impossibile, dicono i testimoni, non riconoscere Fedez. “Quando tutto è finito – racconteranno a verbale – sono risaliti e sono scappati”. Al momento Fedez non ha commentato la vicenda e dal suo entourage è arrivata solo la conferma che il cantante “non è indagato”. I partecipanti al pestaggio sono ancora in via di identificazione.