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    Covid, l’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato: “Pagheremo cara la festa azzurra”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 14 Lug. 2021 alle 11:17

    La gioia per la vittoria degli Europei della nostra Nazionale ha portato in strada migliaia di italiani, vogliosi di festeggiare un successo che mancava da 53 anni. Le immagini che abbiamo visto di gente assembrata in strada o accalcata per omaggiare il pullman scoperto con a bordo gli azzurri stridono con il periodo che stiamo vivendo e la risalita dei contagi causata dalle varianti del Covid.

    Per questo molti esperti temono che la festa per la vittoria dell’Italia a Euro 2020 possa portare a una pericolosa impennata della curva epidemica. Di questo avviso anche l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato: “Sono stati giorni di pazza gioia, ma ne pagheremo le conseguenze in termini di contagi. Ora un vero Green pass”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere.

    Al momento D’Amato esclude per la sua regione nuove restrizioni: “Escludo di poter tornare indietro, visto che il Lazio è la prima regione italiana come copertura vaccinale, sarebbe un errore valutare solo il parametro dei contagi, ora contano molto di più le cifre di somministrazioni e i tassi di occupazione ospedaliera, rispetto a Rt o incidenza dei casi. I vaccini sono la risposta a tutto e dobbiamo anche recuperare l’attenzione alle regole anti-contagio fin qui funzionanti. Ma sarebbe utile di certo anche un ricorso massiccio ai tamponi per chi ha vissuto le piazze, magari tra un paio di giorni per verificare l’eventuale infezione. Siamo all’ultimo miglio, entro la prima settimana di agosto raggiungeremo il 70% della platea adulta immunizzata, non c’è bisogno di restrizioni, ma sappiamo anche che ora i positivi aumenteranno, specialmente tra i giovani”.

    “La quasi totalità degli attuali casi riguarda persone non vaccinate o che hanno ricevuto solo la prima dose. Due terzi di questi sono giovani, tra i 20 e i 30 anni, c’è da fare un lavoro su questa fascia, perché vanno convinti a sottoporsi alla somministrazione, in particolare prima di partire per le vacanze”, aggiunge D’Amato al Corriere.

    In questi giorni si parla anche di aumentare le occasioni in cui è necessario esibire il Green pass, sul modello di quanto fatto in Francia da Macron: “Le richieste delle Regioni al Governo sono chiare: sarebbe più utile con doppia dose e con un disciplinare preciso. Se entri in piscina devi mettere la cuffia, allora chi viaggia in treno o pullman deve avere il biglietto e il pass. Andrebbe utilizzato in tutte le situazioni dove sussistono forme di aggregazione, in luoghi al chiuso e spazi ristretti. È inutile parlare di colori e vecchi parametri, ma bisogna avere regole precise sull’uso di un certificato scaricato ormai da milioni di cittadini, che hanno contribuito all’immunità di massa. Abbiamo bisogno di norme uniformi, non di accelerazioni. No a restrizioni con pochi ricoveri, no a zone gialle se le terapie intensive si svuotano. Se l’alternativa è il coprifuoco, allora dobbiamo spingere sui nuovi strumenti e non sui vecchi. E portare i giovani a vaccinarsi: è la priorità”.

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