Covid, terapie intensive in sofferenza: 14 regioni sopra la soglia d’allarme
La campagna vaccinale per le persone anziane in Italia è in ritardo e intanto le terapie intensive degli ospedali rischiano di andare in sofferenza. A livello nazionale i pazienti Covid occupano attualmente in media il 41% dei posti letto in terapia intensiva, ben oltre la soglia del 30%critica fissata dal Ministero della Salute.
Il limite è superato in 13 regioni e una province autonome: in particolare, il dato è del 61% in Lombardia, del 59% in Piemonte, del 57% a Trento, del 56% nelle Marche, del 48% in Emilia-Romagna, del 45% in Friuli Venezia Giulia, del 44% in Toscana e Puglia, del 42% in Lazio, del 40% in Umbria e Val d’Aosta, del 36% in Molise, del 35% in Liguria, del 33% in Abruzzo.
I dati – forniti da Agenas, l’Agenzia governativa per i Servizi Sanitari regionali – sono aggiornati al 3 aprile 2021.
Quattro regioni non hanno ancora raggiunto l’obiettivo di dotarsi di almeno 14 posti di terapia intensiva attivati ogni 100mila abitanti, fissato dal Ministero un anno fa all’esplodere della pandemia. Si tratta di Molise (12,9 posti letto attivati ogni 100mila abitanti), Sardegna (12,7), Campania (10,7) e Calabria, dove il dato è clamoroso: appena 2,4 posti letto attivati ogni 100mila abitanti.
In Calabria, peraltro, i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva sono 38 a fronte di 152 posti attivati (il 25%).