Dal primo aprile, con la fine dello stato d’emergenza, cambiano anche le regole per quanto riguarda i positivi e i contatti stretti. Lo prevede l’ultimo decreto legge sulle misure anti-Covid. Le modifiche, già pubblicate in Gazzetta Ufficiale, stabiliscono che dal 1° aprile chi è risultato positivo non dovrà più attendere una settimana – o dieci giorni per i non vaccinati, coloro che non hanno effettuato la terza dose o la seconda da più di 120 giorni. Per uscire dall’isolamento, infatti, basterà l’esito negativo di un tampone. Per i contatti stretti, ovvero chi ha avuto un contatto fisico diretto o non protetto per più di 15 minuti e con una distanza minore di 2 metri con una persona positiva, sarà applicato il regime dell’autosorveglianza: uso della mascherina Ffp2 per 10 giorni dall’ultimo contatto, test antigenico o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, “se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto”.
Ma, nonostante il decreto sia già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, questa novità potrebbe essere abortita ancor prima di entrare in vigore. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, infatti, in queste ore il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di frenare sul superamento dei 7 giorni di quarantena per i positivi. Dovrebbe dunque essere emessa una circolare per confermare l’obbligo di isolamento per una settimana per chi contrae il Covid (10 giorni per i non vaccinati).
Fino al 31 marzo, di certo, valgono le regole attualmente in vigore. Che ricordiamo sono: isolamento di 7 giorni per i vaccinati con terza dose o che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni. La quarantena può ritenersi conclusa solo a seguito dell’esito negativo del tampone di fine isolamento. Per i non vaccinati e coloro che hanno completato il ciclo vaccinale o sono guariti da oltre 120 giorni rimane l’isolamento di 10 giorni. Nel caso di sintomi, il test finale anti-covid dovrà essere effettuato dopo tre giorni dalla scomparsa dei sintomi.