Per l’Organizzazione mondiale della Sanità “la pandemia da Covid è tutt’altro che finita”, il numero dei morti è troppo alto, così come quello dei contagi. Da qui l’invito ai governi a “valutare il ritorno alle restrizioni”. Con l’aumento delle ospedalizzazioni e della trasmissione del virus i Paesi “devono implementare le misure collaudate come l’uso della mascherina, il miglioramento della ventilazione e dei test “, ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che esorta a rivedere i piani di risposta al Covid oltre che ad adattarli in base al quadro attuale e alla comparsa di nuove varianti. “I governi dovrebbero anche lavorare per invertire la riduzione della sorveglianza, dei test e del sequenziamento e condividere efficacemente gli antivirali”, ha aggiunto. E ha specificato che oggi c’è “una grande disconnessione nella percezione del rischio tra le comunità scientifiche, i leader politici e le persone in generale”.
Ghebreyesus ha detto di essere “preoccupato” per il numero elevato di morti e per il continuo aumento dei casi di Covid che comportano “un’ulteriore pressione sui sistemi sanitari e sugli operatori sanitari”. Per questo motivo il comitato di emergenza “ha concluso che il virus resta un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale”.
Nel mondo oggi si contano 6,3 milioni di decessi a causa del Covid 19 e oltre 554 milioni di contagi.