“I dati sul contagio non sono quelli che ci raccontano”: il problema lo ha sollevato anche da queste colonne l’epidemiologo Edgardo Valerio che, sentito dal giornalista Lorenzo Zacchetti, aveva espresso perplessità sulla qualità dei numeri diffusi su contagi e tamponi. “La diffusione quotidiana dei numeri ha poco senso, se non viene preso un riferimento temporale per fare dei paragoni. Se oggi rilevo 100 casi e ieri erano 10 è un conto, mentre se ieri erano 200 è tutt’altra cosa. Poi bisogna guardare la qualità dei dati. Va sempre messo un denominatore riguardante la popolazione, perché c’è una differenza tra 1.000 casi rilevati a Milano e 1.000 casi rilevati in un piccolo centro”, aveva detto il dottor Valerio.
Come fa notare Simona Ravizza sul Corriere della Sera, ancora sfugge a molti che “i dati che ci vengono comunicati quotidianamente sono il saldo tra gli ingressi in ospedale e le dimissioni: se un tal giorno vengono ricoverati 400 pazienti e altri 200 vengono dimessi, nelle statistiche della Protezione civile noi leggiamo più 200 ricoverati rispetto al giorno prima. Lo stesso vale per le rianimazioni. È quel che serve alle autorità sanitarie per valutare la tenuta del sistema ospedaliero e la sua capacità di risposta in base ai posti letto disponibili”. Ma i ricoveri reali sono il triplo, le terapie intensive il doppio.
Prendendo come riferimento i ricoveri reali in Lombardia, il Corriere sottolinea che dal 1° al 21 ottobre i ricoveri reali sono in media il triplo rispetto a quelli che leggiamo sul bollettino ufficiale: sabato 17 ottobre i nuovi pazienti finiti in ospedale per Covid in Lombardia sono 307 (contro il +109 che appare dal bollettino della Protezione civile), il 18 ottobre 326 (contro i 122 ufficiali), il 19 ottobre 398 (contro 71), il 20 ottobre 408 (contro 132) e il 21 ottobre (ultimo dato disponibile) 359 (contro 253). Numeri che spiegano la portata drammatica della crisi che sta colpendo i pronti soccorsi della Regione che però gli esperti preferiscono tenere riservati per non creare panico nella popolazione.
Se il trend resta questo, sottolinea il Corriere, la Lombardia arriverà ai primi di novembre a circa tremila nuove ospedalizzazioni al giorno, cosa difficilmente gestibile dal sistema sanitario. Se così fosse, i calcoli parlano di 153 nuove ammissioni in un giorno in terapia intensiva.
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