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    Covid, la maggioranza si spacca sull’obbligo vaccinale: il governo è pronto al super green pass per lavorare

    Di Sofia Gadici
    Pubblicato il 31 Dic. 2021 alle 08:42 Aggiornato il 6 Gen. 2022 alle 13:18

    L’ultimo decreto anti-Covid approvato dal Consiglio dei ministri due giorni fa (il 29 dicembre) non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e già si parla del probabile nuovo decreto.

    Il 10 gennaio entrerà in vigore un ‘quasi lockdown’ per i non vaccinati. Con l’ultimo decreto, infatti, l’obbligo del super green pass è stato esteso a moltissime attività: mancano ancora i negozi, i servizi essenziali e il lavoro. Per tutto il resto occorre essere stati vaccinati o essere guariti dal virus. Il 5 gennaio, invece, potrebbe tenersi il Cdm per accogliere l’ipotesi già esaminata (e bocciata) di estendere l’obbligo di certificato rafforzato anche a tutti i lavoratori.

    Nello scorso Consiglio il fronte del ‘no’ a questa estensione è stato rappresentato da Lega e M5s, anche se con motivi diversi. Con il passare dei giorni però, e con l’aggravarsi della situazione, il dissenso si fa sempre meno forte. “Le misure introdotte finora dal Governo per l’emergenza Covid – ha attaccato il presidente campano Vincenzo De Luca –  appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso”. Giovanni Toti invece chiede l’obbligo vaccinale: “Per me si può fare domani mattina, semplificherebbe la vita e le regole per tante persone”.

    Obbligo vaccinale

    Su questo fronte la maggioranza si divide. Nella Lega Matteo Salvini afferma di essere contrario. Molti leghisti lasciano aperta la possibilità, per altri “il vaccino deve essere una libera scelta”. Matteo Renzi ha invece lanciato una petizione per il sì. Enrico Letta, esprimendo la posizione del partito, ha chiesto con forza l’introduzione dell’obbligo. Forza Italia si dice favorevole, ma la ministra Gelmini frena: “Siamo d’accordo con Draghi, non con Enrico Letta sulle misure anti Covid. Ci vuole gradualità, ne discuteremo”. Stessa posizione per il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “Le misure prese per ora dal governo – ha detto Fedriga – sono corrette, nella direzione indicata dalle Regioni. Ma ci vuole gradualità, è inutile pensare subito ad altri provvedimenti, in una rincorsa che creerebbe confusione. Valutiamo l’efficacia di queste misure”. Netto il rifiuto di FdI e M5S.

    Giorgia Meloni ha più volte rimproverato al governo di non avere il coraggio di imporre l’obbligo vaccinale, nonostante questo ora si schiera contro. Per il capogruppo a Montecitorio Francesco Lollobrigida “è stato il nostro un modo per sollecitare il senso di responsabilità del governo Draghi. In mancanza di certezze, la nostra posizione è no all’obbligo. Ci sono strade più efficaci e meno dannose”.

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