Durante il lockdown della scorsa primavera circolava una battuta secondo cui il fatto di essere obbligati a stare sempre in casa avrebbe incentivato i rapporti sessuali e conseguente prodotto un aumento delle nascite. Era solo una battuta, ma è curioso oggi rilevare come quella previsione semiseria si sia rivelata clamorosamente sbagliata. Il 2020 passerà infatti alla storia come l’anno con il numero più basso di nascite in Italia dai tempi dell’Unità nazionale (1861).
A dirlo è l’Istat, secondo cui l’anno in corso dovrebbe chiudersi con circa 408mila nati in Italia, vale a dire 12mila in meno rispetto al 2019, che già aveva fatto segnare il record negativo degli ultimi 160 anni. E tra le cause di questo nuovo crollo potrebbe esserci anche il Covid: “La crisi sanitaria ed economica può influire negativamente, oltre che sul numero dei decessi, anche sulla natalità”, osservano dall’Istituto nazionale di Statistica. È ”legittimo ipotizzare che il clima di paura e incertezza, e le crescenti difficoltà di natura materiale (legate a occupazione e reddito) generate dai recenti avvenimenti orienteranno negativamente le scelte di fecondità delle coppie italiane”.
Covid o no, in realtà da almeno una decina di anni la nascite in Italia sono crollate. Impressionante osservare l’andamento al ribasso della curva. Nel 2008 i nati furono 576mila, nel 2012 le nascite erano progressivamente calate a 534mila, nel 2015 si è scesi sotto quota mezzo milione (485mila), fino ai 439mila del 2018 e ai 420mila del 2019.
Se si eccettuano le cadute legate alle due guerre mondiali, fino all’inizio degli anni Settanta in Italia nascevano ogni anno tra i 900mila e il milione di bambini. Dagli anni Settanta iniziò un lento calo, che portò all’inizio degli Ottanta ad avere una media annua di circa 500/600mila nascite: il dato è rimasto più o meno stabile appunto fino al 2008, quando – forse complice la crisi finanziaria – è iniziato la veloce discesa.
Precarietà economica e calo della fertilità tra le cause principali all’origine del fenomeno. E nel 2020 a questo ennesimo calo delle nascite dovrebbe sommarsi – soprattutto in alcune zone, come alcune province della Lombardia – l’aumento dei decessi dovuto alla pandemia da Covid-19.
Nel 2021 il Governo dovrebbe introdurre una nuova forma di aiuto alle famiglie: un assegno mensile per ogni figlio fino al compimento dei 18 anni. Ma i dettagli della misura – e soprattutto le modalità di calcolo suo importo – sono ancora incerti e andranno definiti meglio nelle prossime settimane. Chissà se questo aiuto potrà contribuire a una ripresa delle nascite.
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