Proroga dello stato d’emergenza fino a dicembre: sarebbe questo l’orientamento del governo sulla gestione della pandemia. L’esecutivo dovrebbe includere l’estensione oltre il 31 luglio della misura straordinaria nel prossimo decreto, in vista della scadenza di quello attualmente in vigore. Draghi sarebbe “contrario a sospenderla”, scrive Repubblica, contraddicendo le indiscrezioni circolate negli scorsi giorni e le dichiarazioni degli stessi Ministri, tra cui Roberto Speranza, il quale si era detto fiducioso sulla possibilità di interrompere la misura straordinaria.
Ma Palazzo Chigi non considera risolta la partita, e sospendendo lo stato di emergenza bisognerebbe elaborare rimedi normativi diversi per rinnovare l’incarico al generale Francesco Paolo Figliuolo – figura necessaria per portare a termine la campagna vaccinale – e quello del Comitato Tecnico Scientifico. Nonché rinunciare alla possibilità di disporre di nuove misure facilmente laddove i casi dovessero aumentare. La proroga però non esclude che le misure restrittive possano comunque essere allentate se il quadro epidemiologico lo permetterà.
L’ipotesi allo studio del governo deriva anche dagli ultimi sviluppi del caso AstraZeneca, che rischia di provocare rallentamenti dopo il via libera dell’Aifa al “mix” di dosi, indicazione su cui molti sarebbero ancora scettici. Secondo quanto scrive il quotidiano, nel Lazio i contrari alla somministrazione della seconda dose con un siero diverso da quello di Oxford sarebbero tra il 4-5 per cento, che a livello nazionale significa 40-50mila persone.
Resta inoltre l’incognita della variante “Delta”: anche se ieri da Londra sono arrivate novità incoraggianti – due dosi di AstraZeneca preverrebbero al 92 per cento l’ospedalizzazione – nel Regno Unito l’ex indiana ha comunque provocato un aumento di casi, malgrado la copertura vaccinale e una campagna che è andata avanti in modo serrato a partire da dicembre.
In Italia invece la campagna vaccinale non ha ancora garantito una sufficienze copertura: ad oggi sono state somministrate 43,2 milioni di dosi di vaccini, ma solo 14,4 milioni di persone hanno ricevuto entrambe le dosi. Bisognerà ancora attendere per considerare conclusa l’emergenza.