“Tutto quello che non è essenziale ed è potenzialmente pericoloso come occasione di diffusione del virus dovrà necessariamente essere evitato, per la sicurezza di tutti”. Lo dice il virologo Massimo Galli, primario di Malattie infettive al Sacco di Milano, in una intervista al Corriere della Sera. “Se non mantieni le precauzioni, e cioè se non sacrifichi qualcosa della vita di sempre, le limitazioni sono per forza dietro l’angolo. La realtà ci costringe a capire ed accettare che alcune cose non sono temporaneamente possibili”, osserva il medico.
“Era chiaro che la situazione sarebbe andata presto a peggiorare”, dice Galli. “Ora o si trova la maniera di arrestare il processo o siamo nei guai”. In ospedale, continua il virologo, “lo sconforto nel personale è tangibile”. “Il reparto, almeno da noi, somiglia già molto a quello dello scorso marzo. Qualcuno, alla sola idea di rivivere quella esperienza, non ha trattenuto le lacrime”.
Il virologo lancia poi una frecciata a coloro – anche tra i suoi colleghi – che negli scorsi mesi hanno minimizzato la portata della pandemia: “Non ci troveremmo di fronte all’attuale necessità di inasprimento delle regole – dice Galli – se questa estate si fosse prestata più attenzione ad evitare la trasmissione di un virus che non si era mai sognato né di sparire, né di perdere capacità infettante e di patogenicità”.
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