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    Locatelli: “Nuovi contagi? Paghiamo gli effetti dello shopping natalizio”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 6 Gen. 2021 alle 12:14 Aggiornato il 8 Gen. 2021 alle 19:06

    Locatelli: “Paghiamo gli effetti dello shopping natalizio”

    Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, in un’intervista ad Huffington Post, si è detto ottimista rispetto alla campagna vaccini, pur riconoscendo un aumento di casi in Italia dovuto allo shopping natalizio. “Domenica mattina eravamo a 84.000, in due giorni sono state vaccinate quasi 100.000 persone. Il mio giudizio, con tutte le cautele del caso, è positivo. Ora la percentuale di vaccinazioni va portata su uno standard più omogeneo, e deve essere livellata verso l’alto. Più persone riusciamo a vaccinare nel minor tempo possibile, meglio è”, ha dichiarato, criticando l’atteggiamento allarmista di chi mette in evidenza le falle nel piano vaccini.

    “La struttura commissariale ha lavorato all’individuazione dei centri vaccinali che saranno circa 1500 in Italia e ha avviato la call pubblica ha ricevuto oltre 20.000 candidature. La norma che consente di far diventare operativi medici e infermieri è entrata in vigore quattro giorni fa. Mi pare si voglia cercare a tutti i costi quello che non va. Tenere alta l’attenzione su aspetti di pianificazione e organizzativi è fondamentale, ma proviamo a guardare il tutto con obiettività. Dovremmo essere tutti proiettati a promuovere le vaccinazioni e a non creare allarmismo e sfiducia nel sistema Paese”, ha dichiarato il presidente del Css.

    Ma una volta vaccinati, osserva, è importante rispettare tutte le precauzione perché gli studi condotti finora sul vaccino, per quanto assicurino la protezione della malattia al 95 per cento dopo i due richiami, non sono ancora in grado di “dare informazioni affidabili sulla protezione rispetto al contagio”. “Detto in altri termini, non sappiamo se chi è vaccinato possa acquisire in maniera asintomatica l’infezione e trasmetterla oppure no”, ha spiegato Locatelli.

    Sulla curva epidemiologica ancora in crescita, osserva: “Alla luce dei tempi di incubazione del virus, l’impatto registrato dai dati riflette quanto è accaduto quindici giorni prima, attualmente è quello del periodo pre natalizio. La curva è, comunque, sotto controllo, l’incremento dell’Rt contenuto: frutto delle misure introdotte senza le quali avremmo pagato un prezzo più alto. Ma alcuni indicatori devono allertarci”. Tra questi, la percentuale dei tamponi positivi, che nei giorni scorsi è risalita fino al 17 per cento, ma anche “il numero di posti occupati in aree mediche e terapie intensive, sotto soglia ma non più in decrescita o addirittura in aumento rispetto ai giorni scorsi”. “Questo deve farci mantenere alta l’attenzione, indicazione alla base delle misure prese nelle ultime ore”, ha concluso l’esperto.

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