Il monitoraggio della Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero alla Salute, previsto per domani, deciderà sul nuovo cambio di colore delle Regioni, in vigore a partire da martedì 6 aprile (dal 3 al 5 aprile, infatti, tutta l’Italia sarà rossa per il weekend di Pasqua, qui le regole su cosa si può fare e cosa no).
Dovrebbe essere solo una Regione, la Campania, a cambiare fascia di rischio in virtù del monitoraggio, passando dal rosso all’arancione. Altre otto Regioni sembrano invece destinate a restare in zona rossa almeno fino al 20 aprile, ovvero per 15 giorni a partire da lunedì prossimo, perché avranno un numero di casi settimanali per 100mila abitanti probabilmente superiore a 250.
Si tratta di Valle d’Aosta, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Lombardia, Toscana e Marche. La regola posta dal governo prevede che con questa incidenza di casi si entri in zona rossa, e che la permanenza nella fascia di rischio più alta debba durare almeno due settimane. Potrebbero passare invece in fascia arancione dal 13 aprile il Veneto e la provincia autonoma di Trento, dove l’incidenza questa settimana è inferiore a 250.
Da chiarire invece la situazione della Sicilia, che negli ultimi due giorni ha avuto alcuni problemi con l’invio dei dati dopo le dimissioni dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, che risulta indagato nell’inchiesta per le presunte falsificazioni dei dati su contagi e morti Covid destinati all’Iss per evitare l’istituzione della zona rossa nella Regione. Nell’ambito dell’inchiesta, tre dipendenti dell’assessorato alla Salute sono finiti ai domiciliari.
Leggi anche: 1. Decreto Draghi: restrizioni, visite a parenti e amici, viaggi. Cosa si potrà fare (e cosa no) ad aprile /2. Vaccini: a più di un anno da Brexit, il Regno Unito riapre mentre l’Ue prepara altre restrizioni /3. La linea dura di Macron: “Tutta la Francia diventa zona rossa” /4. L’Africa e la pandemia dimenticata (di S. Mentana)