Covid, Crisanti contro zone gialle e riaperture: “Estate a rischio”
“Così l’estate è a rischio”: il virologo Andrea Crisanti critica la decisione del governo di reintrodurre, a partire dal prossimo 26 aprile, le zone gialle nelle norme anti-Covid e mette in guardia sui pericoli che le riaperture potrebbero avere sulla curva dei contagi.
Intervistato dall’Adnkronos Salute, il direttore di Microbiologia e virologia dell’università di Padova ha infatti sottolineato che: “Riproporre le zone gialle, quelle arancioni e rosse, è continuare con un sistema infernale ed è la dimostrazione che in un anno non si è trovata un’alternativa efficace e non si sono costruiti strumenti adeguati per contenere l’epidemia. Siamo sempre lì, con oscillazioni tra zone gialle e arancioni, nelle prime si apre e il contagio aumenta”.
Il premier Mario Draghi ha parlato nel corso della conferenza stampa di venerdì 16 aprile di “rischio ragionato”, una dichiarazione che però non ha convinto l’esperto.
“Mi auguro che abbiano delle proiezioni. Ma i numeri non li vediamo, non c’è trasparenza. L’espressione ‘rischio ragionato’ è vuota e decisamente politica e non scientifica. Il rischio è dato da due componenti, la probabilità e l’intensità del rischio”.
“Per la prima sappiamo già che i contagi aumenteranno e non è una probabilità, con le riaperture accadrà questo – sottolinea Crisanti – Servirebbe un programma di vaccinazioni a tamburo battente per evitarlo. L’intensità è la gravita del fenomeno e i nostri dati sono ancora alti, con le aperture aumenteranno e dovremmo chiudere proprio in estate, quando invece gli altri Paesi saranno fuori dal tunnel”.
Secondo il virologo quello che sta accadendo nel nostro Paese è “il risultato di una mediazione tra chi è cauto e chi vuole aprire tutto. Siamo un Paese ostaggio di un gruppo di pressione che fa prevalere gli interessi di parte alla sanità pubblica”.
Crisanti, poi, si dice sicuro che nelle prossime settimane “aumenteranno i contagi”. Questo significa che, secondo l’esperto, “l’estate sarà a rischio e dovremmo richiudere”.
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