Covid, boom di nuovi casi nell’ultimo giorno: oltre 80mila. Locatelli: “Contagi sottostimati”
Esplodono i casi di Covid-19: nelle ultime 24 ore sono stati 83.555 i casi di nuovo coronavirus riportati in Italia, più di tre volte i 24.747 casi di ieri. Il dato più alto da due mesi a questa parte, che tuttavia potrebbe ancora sottostimare la diffusione del virus in questo momento. Lo sostiene il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, che in un’intervista a Sky TG24 ha attribuito l’aumento dei casi “al venir meno delle misure di protezione e all’alta contagiosità delle varianti omicron circolanti”.
“C’è una chiara sottostima del numero dei nuovi casi, molti non vengono riportati perché fanno tamponi a domicilio”, ha osservato Locatelli, dopo che negli scorsi giorni si sono visti tassi di positività superiori al 20 percento. Un parametro oggi crollato all’11,6 percento grazie all’impennata dei tamponi, passati in un giorno da 100.959 a 717.400. A trainare la crescita smisurata dei test è stato il dato anomalo della Lombardia, che nelle scorse ore ha fatto registrare 408.425 tamponi. In leggero aumento anche i decessi, passati da 63 a 69 per un totale di 168.234 morti da febbraio 2020.
Secondo Locatelli, una delle differenze rispetto alle precedenti ondate è il netto aumento del rischio di reinfezione. “Oggi abbiamo percentuali di reinfezioni che sono all’8,4%, ricordo che nel periodo in cui circolava Delta eravamo al 2%”, ha detto l’ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico del ministero della Salute, sciolto a marzo con la fine dello stato d’emergenza. “Anche coloro che hanno avuto Ba.1 possono reinfettarsi con Ba.5”, ha specificato, ricordando che le nuove varianti omicron Ba.4 e Ba.5 “eludono quella che è la risposta anticorpale neutralizzante” dei vaccini che “fortunatamente” continuano “ad essere altamente efficaci nella protezione della malattia grave”.
L’esperto ha previsto per “settembre-ottobre” l’inizio di una nuova campagna vaccinale, su base prevalentemente volontaria. “Personalmente darei priorità ai soggetti che sono esposti al rischio di sviluppare malattia grave: 60 anni può essere una soglia ma credo che anche abbassare a 50 anni sia ragionevole”, ha detto. “L’importante è mettere in protezione i soggetti che sono maggiormente a rischio, ecco perché è importante pianificare adesso ciò che avverrà nei mesi d’inizio autunno”.