Ci aspetta un altro Natale con tanti contagi. “L’epidemia è come un fiume in piena che in questo momento scorre veloce e copioso. Non riusciamo a ridurne la portata, ma in Italia al momento ci salviamo perché abbiamo buoni argini”. Roberto Battiston, professore di fisica sperimentale e direttore dell’osservatorio epidemiologico sul Covid all’università di Trento, ha spiegato così a La Repubblica la situazione attuale in Italia.
I numeri contenuti nel rapporto settimanale della Fondazione Gimbe confermano che siamo nella terza settimana consecutiva di incremento dei contagi. Dal 3 al 9 novembre i casi sono aumentati del 37,7% rispetto alla settimana precedente. A preoccupare in modo particolare è la situazione il Friuli Venezia Giulia.
La pandemia nel nostro Paese è in lento ma stabile peggioramento. Ieri in Italia ci sono stati 8.569 nuovi positivi Covid e 67 vittime. “Ogni settimana aggiungiamo un paio di migliaia di casi alla media giornaliera. Di questo passo – annuncia Battiston – arriveremo a 20-30mila a Natale“.
Qual è la soluzione? Occorre rafforzare le barriere “con le terze dosi e vaccinando i ragazzi“. “Nessuna delle due azioni però sarà rapida, o avrà un impatto massiccio pari a quello della prima campagna vaccinale. A giugno, quando l’immunizzazione era ormai molto ampia, eravamo a livelli bassi di casi nonostante l’arrivo della Delta”.
Battiston aggiunge che “oltre ai vaccini, abbiamo Green Pass e obbligo di mascherine. Con queste misure, anche le scuole sono restate ai margini dell’epidemia. L’anno scorso invece a ottobre eravamo al finimondo”. Ma i numeri attuali preoccupano e gli argini che ci proteggono dalla pandemia potrebbero non reggere più. “Il freddo, la vita ripartita in modo pressoché normale, le prime dosi ormai ferme, i vaccini che non offrono una protezione completa . dice il fisico – fanno sì che parte dell’acqua superi gli argini e fuoriesca”.
I contagi sono in crescita in molti paesi d’Europa e del mondo. La terza dose rappresenta per tutti lo strumento indispensabile per evitare che la situazione precipiti.
In Germania i cittadini sono stati invitati a “correre a fare il richiamo”. L’Olanda ha annunciato un nuovo lockdown e ha avviato la campagna delle terze dosi, così come Canada e Francia. In Israele quasi la metà della popolazione hanno ricevuto la terza dose. Oggi i casi sono sotto ai 500. Negli Stati Uniti la campagna per le terze dosi è partita a settembre. A oggi il booster è stato somministrato al 32% delle persone vaccinate al di sopra dei 65 anni. Nel Regno Unito la situazione è più critica. I richiami hanno aiutato a far scendere i contagi, ma il numero rimane alto. Per accelerare sulle terze dosi il governo ha scelto di anticipare a 5 mesi la somministrazione (non a sei).
Leggi l'articolo originale su TPI.it