Cos’è la dislessia, il disturbo da cui è affetto il ragazzo deriso da Salvini
Sta facendo molto discutere sui social in queste ore l’ultimo gesto di Matteo Salvini, reo di aver preso un giro un ragazzo dislessico salito sul palco delle Sardine ieri, mercoledì 15 gennaio 2020, a San Pietro in Casale (provincia di Bologna): il giovane si chiama Sergio Echamanov, ha 21 anni e ha già detto che querelerà il leader della Lega.
In un video, pubblicato sui social di Salvini, il leader della Lega ha infatti sbeffeggiato il ragazzo, che una volta sul palco ha avuto qualche difficoltà a parlare a causa della timidezza. “Guardate la carica e la grinta che avevano pesciolini e sinistri poco fa a San Pietro in Casale. Se pensano di fermarci così… abbiamo già vinto!”, ha scritto il leader della Lega, esponendo così la figura di Sergio Echamanov al pubblico ludibrio dei suoi fan.
Il ragazzo, però, ha deciso di intervenire e ha definito “barbaro” il gesto dell’ex ministro dell’Interno. “Ero in imbarazzo come capita a molti”, ha dichiarato, aggiungendo che nei confronti di Salvini “partirà una querela”.
Sergio ha dichiarato di essere affetto dal disturbo della dislessia: “Io sono un DSA (presento disturbi specifici dell’apprendimento) – ha sottolineato – e ne sono orgoglioso: non avevo preparato il discorso, ma ho comunque parlato in pubblico”.
Cos’è la dislessia e come si riconosce
Secondo l’Associazione Italiana Dislessia, la dislessia è un disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo.
È fra i DSA (disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente) il più studiato: i primi studi risalgono alla fine del 1800.
La dislessia è un disturbo che riguarda la capacità di leggere in modo corretto e fluente, nonostante un’istruzione adeguata, in assenza di deficit intellettivi, neurologici o sensoriali e con adeguate condizioni socioculturali.
In Italia la dislessia è ancora poco conosciuta, anche se si stima che ci sia almeno un alunno con un DSA per classe.
Leggere, scrivere e calcolare per noi sono atti così semplici ed automatici che risulta difficile comprendere le difficoltà che riscontrano i bimbi o i ragazzi dislessici.
Spesso questi ragazzi vengono erroneamente considerati svogliati e la loro intelligenza spiccata dà il via a valutazioni come “è intelligente ma non si applica”.
In età precedente alle prime fasi di apprendimento della lettura, possono essere rilevati indicatori di rischio relativi, per esempio, alla cattiva memorizzazione delle tabelline e di alcune informazioni in sequenza, come le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno.
Il bambino può fare confusione per ciò che riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra, ieri/domani, mesi e giorni); in alcuni casi sono presenti anche difficoltà motorie (per es. allacciarsi le scarpe).
Nel momento in cui apprende la lettura, essa viene effettuata lentamente, con numerosi errori caratteristici, a causa di una carenza delle funzioni principali implicate.
Possono essere, inoltre, rilevate difficoltà nel calcolo, nella capacità di attenzione e concentrazione, nel copiare dalla lavagna e a prendere appunti.
Secondo l’istituto Santa Chiara di Roma, gli errori commessi durante le attività di lettura sono:
Inversioni:
– scambia l’ordine delle lettere nelle parole, leggendo, ad esempio, “pirgione” al posto di “prigione”;
– scambia le lettere con le loro speculari (es.: legge “b” per “q”);
– inverte l’ordine delle parole nella frase, leggendo ad esempio “il ratto insegue il gatto” al posto di “il gatto insegue il ratto”;
Omissioni, che si verificano quando chi legge omette una o più parole o loro parti;
Sostituzioni, la persona che legge sostiuisce:
– una consonante con un’altra che ha una grafia simile (ad es. “E” invece di “F”);
– una lettera con un’altra avente una grafia simile, ad essa speculare (es.: “b” con “d”, oppure “p” con “t”);
– una lettera con un’altra che ha simile suono articolatorio (es.: “d” con “t”);
– una parola con un’altra con cui non ha alcun grafema in comune;
– una o più parole con i corrispettivi termini dialettali.
Anche dopo la scuola primaria persistono lentezza ed errori nella lettura e nella scrittura, che rendono difficile la comprensione del significato del testo. Inoltre, il bambino appare disorganizzato nelle sue attività scolastiche, ma anche in ambito domestico.
Spesso il bambino finisce con l’avere problemi psicologici, che sono conseguenza e non la causa della dislessia. Talvolta perde la fiducia in sé stesso e può avere alterazione del comportamento.