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    Cosa Nostra, Giovanni Brusca esce dal carcere dopo 25 anni. La sorella di Falcone: “Addolorata ma rispetto la legge”

    Giovanni Brusca, il 21 maggio 1996, esce dalla Questura di Palermo per essere condotto in carcere dopo la sua cattura. Credit: ANSA
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 31 Mag. 2021 alle 21:58 Aggiornato il 2 Giu. 2021 alle 11:39

    Giovanni Brusca, ex boss di Cosa Nostra, fedelissimo di Totò Riina, torna in libertà per fine pena dopo 25 anni di reclusione. Brusca ha lasciato il carcere di Rebibbia oggi, lunedì 31 maggio 2021. La notizia, anticipata da L’Espresso, è stata confermata da ambienti giudiziari.

    Brusca, condannato per un centinaio di omicidi, dal 2000 è diventato un collaboratore di giustizia. La scarcerazione gli è stata concessa con 45 giorni di anticipo rispetto alla scadenza della condanna. L’ex boss mafioso sarà sottoposto a controlli e protezione e a quattro anni di libertà vigilata, come deciso dalla Corte d’Appello di Milano.

    Arrestato nel 1996, Brusca ha ammesso la sua partecipazione ad alcune tra i più efferati crimini di Cosa Nostra, tra cui la strage di Capaci – in cui morì il giudice Giovanni Falcone insieme alla moglie e tre uomini della scorta – e l’uccisione di Giuseppe Di Matteo, il figlio 11enne del pentito Mario Santo Di Matteo che fu strangolato e sciolto nell’acido.

    Brusca scarcerato: le reazioni alla notizia

    Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, commenta così la notizia della scarcerazione: “Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata. Mi auguro solo che magistratura e le forze dell’ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso. La stessa magistratura in più occasioni ha espresso dubbi sulla completezza delle sue rivelazioni, soprattutto quelle relative al patrimonio che, probabilmente, non è stato tutto confiscato”.

    Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Falcone, ucciso nella strage di Capaci, si dice “indignata”: “Dopo 29 anni non conosciamo la verità sulla strage e Brusca è libero”, lamenta sentita dall’agenzia di stampa Adnkronos.

    Anche la politica commenta la notizia della scarcerazione del boss pentito. “Non è questa la giustizia che gli Italiani si meritano”, osserva il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Che orrore. Solo le vittime, in Italia, scontano una pena senza fine”, attacca la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Interviene anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi (M5S): “Brusca libero? Non voglio crederci. È una vergogna inaccettabile, un’ingiustizia per tutto il Paese. Sempre dalla parte delle vittime e di chi lotta e ha lottato contro la mafia”.

    Leggi anche: Ci riempiamo la bocca di anti-mafia nel nome di Falcone ma l’arresto del boss Morabito non interessa a nessuno (di Giulio Cavalli)

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