Coronavirus, Vo’ Euganeo rischia il default. Il sindaco: “Nessun aiuto”
Uno dei primi comini italiani ad essere colpito dal Coronavirus, e diventato poi un modello per come è stata gestita l’epidemia, rischia il default. Stiamo parlando di Vo’ Euganeo, i provincia di Padova, la cui storia e l’esempio della gestione del contagio da Coronavirus ha fatto il giro del mondo.
Il sindaco del comune veneto ha raccontato a La Stampa di non avere le coperture per le spese sostenute durante l’emergenza Coronavirus. Una cifra che ammonta attorno ai 50mila euro. “Non voglio certo fare polemica – dice il sindaco Giuliano Martini – ma nel decreto Rilancio del governo ci sono fondi per i Comuni delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza. Per Vo’, che è in quella di Padova, no”. Il perché – prosegue il sindaco – “me lo chiedo anch’io e se lo chiede anche il governatore Zaia”.
Una cifra tutto sommato non elevatissima, eppure pare proprio che nessuno sia disposto a sborsarla. Il sindaco spiega inoltre come sono stati spesi quei soldi: “Abbiamo fatto tre cicli di tamponi all’intera popolazione, circa 3.300 persone. Il bilancio è di tre morti, e secondo Crisanti sarebbero potuti essere almeno trenta”. Quando poi sono arrivate le fatture, sono iniziati i problemi. Adesso quelli di Vo’, dopo aver dato l’esempio al mondo per la loro gestione del virus, chiedono un aiuto concreto. Il rischio altrimenti si chiama default.
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