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    Vespignani: “Dietro Immuni c’è il vuoto: l’app dovrebbe aiutarci a fare i test subito”

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 20 Ott. 2020 alle 13:14

    Vespignani: “Dietro Immuni il vuoto: app dovrebbe aiutarci a fare i test”

    “Lo dissi già a marzo, quando si iniziò a parlare delle app di contact tracing: strumenti contro il Coronavirus come Immuni sono cose bellissime, ma funzionano solo se gli crei un mondo intorno” e questo invece non sta succedendo: non usa mezzi termini Alessandro Vespignani, fisico ed epidemiologo italiano (qui la sua intervista esclusiva per TPI), che in un colloquio con Repubblica spiega in cosa, secondo il suo parere, dovrebbe migliorare la app per tracciare i contagi in Italia, al momento considerata un flop. “Non so se siete ancora in tempo per far funzionare davvero Immuni – ha detto – ma so che è obbligatorio provarci. Se pensiamo che le uniche armi contro il virus siano le mascherine e tenere le persone chiuse in casa, stiamo sbagliando tutto. Ma se sbagliare quando arrivò la prima ondata era scusabile, ora no, ora non ci sono scuse”.

    “Quello che manca a Immuni – ha continuato il 55enne, direttore del laboratorio della Northeastern University di Boston – è il cosiddetto supporto post vendita. Ovvero, ho la app e poi che succede? Ho qualcuno con cui parlare? Posso contattare un medico più velocemente? Posso fare subito un test? Senza queste cose la app fa addirittura paura. Ti arriva una notifica di un contatto a rischio e sei solo”. Vespignani ha aggiunto che l’Italia dovrebbe seguire l’esempio della Germania, dove insieme alla app di contact tracing è stato istituito un call center nazionale: “Come si può pensare che le tante aziende sanitarie regionali, già sotto stress per il virus, si facciano carico anche di questo compito con le stesse persone. Chi le ha formate? Era il momento per assumere studenti, o disoccupati, e addestrarli a stare in un call center di questo tipo. Si dovevano creare i navigator del Covid”.

    Gli addetti del call center, secondo il fisico, dovrebbero dare una mano ai cittadini che chiamano dopo aver scoperto di essere stati in contatto con un positivo al Covid. Come? “Facendoti fare subito il test. Le file che ho visto in Italia sono una follia. Ci sono modi semplici per gestirle: il contact tracer che ti risponde al telefono può darti l’ora esatta in cui farai il test. Oppure lo prenoti via Immuni. In Germania lo fanno già”, ha concluso Vespignani.

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