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    Coronavirus, treni e aerei viaggiano normalmente in Italia? Come si rispetta la distanza di sicurezza? Domande e risposte

    Viaggi ai tempi del Coronavirus Credits: Ansa
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 9 Mar. 2020 alle 14:33 Aggiornato il 9 Mar. 2020 alle 20:05

    Coronavirus, treni e aerei viaggiano normalmente in Italia? Domande e risposte

    Il decreto dell’8 marzo per l’emergenza coronavirus in Italia ha imposto di “evitare ogni spostamento”, in entrata e in uscita da tutta la Lombardia più le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Esistono delle eccezioni a questo divieto: lo spostamento dei cittadini da quelle zone è previsto solo per motivi di necessità lavorativa o di salute e sempre previa la compilazione di un modulo di autocertificazione. I cittadini devono dichiarare dunque il motivo che giustifica i loro spostamenti. Resta invece il divieto assoluto a spostarsi, senza eccezioni, per le persone sottoposte a quarantena o positive al coronavirus. Ma qual è la situazione dei trasporti – treni, aerei e pullman – da e per le zone interessate?

    I treni ad alta velocità funzionano normalmente?

    I collegamenti dei treni ad alta velocità da Nord a Sud funzionano ancora, anche se sono state rimodulate le offerte – con relative cancellazioni d treni – e adottate misure precauzionali. Ecco quali sono nel dettaglio:

    Frecce

    Dopo il decreto del governo per contrastare la diffusione del coronavirus, Trenitalia ha modificato l’offerta commerciale delle Frecce con alcune modifiche a orari e collegamenti che si possono consultare nel dettaglio qui.

    L’azienda ha attivato alcune misure e iniziative di prevenzione a tutela dei viaggiatori e dipendenti. In particolare, è stato avviato un nuovo criterio di prenotazione dei posti a bordo treno che, sottolinea l’azienda, “garantisce il rispetto delle distanze di sicurezza prescritte dalle Autorità sanitarie”. Inoltre, sono stati installati a bordo dei treni dispenser di disinfettante per le mani e potenziate le attività di sanificazione e disinfezione dei treni. Sospesi invece i servizi di welcome drink a bordo delle Frecce, così come il servizio di FrecciaLounge, FrecciaClub e SalaFreccia nelle stazioni italiane.

    Italo

    Anche Nuovo Trasporto Viaggiatori S.p.A., la società che gestisce il servizio di Italo ha rimodulato l’offerta dei treni e i cambiamenti possono essere visualizzati sul suo sito. Dall’8 marzo e fino al 3 aprile 2020, in particolare, ha disposto la chiusura delle Lounge “Italo Club” e la mancata erogazione dei servizi di caring a bordo treno, ha impartito istruzioni specifiche per il personale di bordo nonché dotazione di equipaggiamento protettivo (mascherine da utilizzare in casi specifici, guanti monouso e disinfettante per le mani). Inoltre ha messo in atto attività straordinarie di pulizia specifica a bordo dei treni con materiale disinfettante.

     

    I voli da e per la “zona rossa” funzionano ancora?

    Sì, anche se diverse compagnie aeree hanno cancellato dei voli per rimodulare l’offerta sulla zona interessata. Alitalia ha predisposto un piano di ridimensionamento dei voli da e per gli aeroporti di Milano (Linate e Malpensa) e Venezia, che si aggiunge alle razionalizzazioni già effettuate nei giorni scorsi per il calo dei passeggeri dovuto alle misure restrittive e alla minore propensione agli spostamenti.

    A partire dal 9 marzo e fino al 3 aprile, da Milano Linate verranno operati solo collegamenti nazionali, con una riduzione di frequenze sulle rotte servite, mentre le destinazioni internazionali saranno raggiungibili con i voli via Roma Fiumicino. Da Milano Malpensa è stata sospesa l’attività dopo l’arrivo del volo da New York AZ605, con atterraggio alle 10.40 del 9 marzo; infine, da Venezia la compagnia continuerà ad operare con un numero minore di frequenze i collegamenti da/per Roma.

    Anche la compagnia low cost easyJet ha rivisto i suoi programmi di volo da e per Milano Malpensa, Milano Linate, Venezia e Verona da ora al 3 aprile. Nell’immediato, sono stati cancellati i voli da e per queste destinazioni previsti per lunedì 9 marzo. Le compagnie si uniscono a Ryanair, che già dal 2 marzo aveva cancellato fino al 25 per cento dei voli da e per l’Italia. La Filt Cgil di Bergamo ha fatto sapere che sono “oltre 400 voli sono stati cancellati da Ryanair dal 17 marzo fino ad aprile” nell’aeroporto. Marco Sala, segretario generale ha fatto sapere che “dai delegati sindacali della società di handling AGS che opera con WizzAir, Pegasus e AirArabia veniamo a conoscenza di un calo dell’85 per cento per il prossimo mese. WizzAir ha cancellato tutti i voli fino al 2 aprile, Pegasus fino a fine marzo e AirArabia li ha dimezzati”.

    E Flixbus?

    Flixbus ha fatto sapere che le misure adottate col decreto potrebbero comportare modifiche, interruzioni o cancellazioni delle corse. “Qualora il vostro itinerario dovesse subire modifiche, sarà nostra premura informarvi o proporvi un’alternativa di viaggio, qualora possibile”, si legge sul sito. “In caso di cancellazione del vostro viaggio avrete diritto al rimborso del prezzo tramite un voucher senza costi di cancellazione, seguendo la procedura indicata qui“, precisa la compagnia, e aggiuge: “Stiamo lavorando in modo continuativo per ridurre al minimo variazioni del nostro network”.

    È previsto un rimborso per chi non può più spostarsi?

    Chi ha dovuto annullare un viaggio da e per una delle località della “zona rossa” ha diritto al rimborso del prezzo del biglietto, che deve essere chiesto alla compagnia aerea o di trasporto. A prevederlo è il decreto numero 9 del 2 marzo, secondo il quale chi parte o arriva “in un’area interessata dal contagio” può ottenere il rimborso del biglietto anche se la compagnia aerea non ha cancellato il volo. Qui una guida realizzata da Italia Rimborso su quando e come rinunciare al volo.

    Quali sono i controlli?

    Per garantire il rispetto del decreto, sono stati messi in atto controlli nelle stazioni, negli aeroporti e lungo le strade della Lombardia e delle 14 province interessate. A prevederli è la direttiva ai prefetti inviata dal Viminale per un’applicazione “uniforme e concordata” delle norme contenute nel Dpcm dell’8 marzo.

    Come anticipato, il provvedimento prevede anche che i cittadini in viaggio nelle “zone rosse” firmino un’autocertificazione per spiegare le “comprovate esigenze” lavorative, di salute o le situazioni di necessità alla base degli spostamenti. Controlli successivi potranno verificare la veridicità delle informazioni contenute nelle autocertificazioni.

    Quale sanzione è prevista per chi viola i divieti?

    La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale, con una pena prevista di arresto fino a 3 mesi, salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave, ad esempio quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica.

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