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    Coronavirus, l’assurda storia dell’uomo rimasto in casa con la sorella morta per 24 ore

    Noi di TPI abbiano cercato di capire quanto c’è di vero in questa storia dell’uomo che fa un video con la sorella morta nel letto positiva al Coronavirus. Ecco una ricostruzione dei fatti grazie anche alle dichiarazioni del consigliere della giunta regionale campana, Francesco Borrelli

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 9 Mar. 2020 alle 17:22 Aggiornato il 9 Mar. 2020 alle 18:51

    La storia dell’uomo rimasto in casa con la sorella morta per 24 ore

    Nelle scorse ore ha fatto il giro dei social il video di un cittadino napoletano, Luca Franzese, che parla in camera con la sorella morta nel letto in casa. Franzese è quasi in lacrime e racconta la situazione grave e difficile in cui si è ritrovato: non sapendo se fosse morta per coronavirus, le pompe funebri si sono rifiutate di andarla a prendere, motivo per cui il corpo della donna è rimasto in casa con gli altri familiari per oltre 24 ore.

    “Le istituzioni devono aiutarci, siamo da 24 ore chiusi in casa con mia sorella morta”, dice Franzese nel video condiviso durante il pomeriggio di domenica 8 marzo e diventato virale sui social. “Siamo in attesa da 24 ore dell’esito del tampone per il coronavirus, nessuno ci ha fatto sapere nulla e siamo completamente abbandonati a noi stessi”, continua l’uomo.

    Come spiega Franzese nel filmato, la sorella di 47 anni, di nome Teresa, si era sentita male sabato pomeriggio e non aveva più ripreso coscienza, nonostante il fratello avesse iniziato a praticarle un massaggio cardiaco. Anche le manovre rianimative del 118, giunto sul posto, non erano servite a salvarla, e la 47enne era deceduta in poche ore. Teresa soffriva di crisi epilettiche, ma seguiva una terapia e non aveva altre patologie a carico: per questo i familiari hanno iniziato a sospettare che fosse morta per coronavirus, di cui aveva mostrato i sintomi nei giorni precedenti.

    “Mia sorella ha avuto un’influenza con sintomi compatibili al coronavirus, prima di morire, e abbiamo insistito per farle fare il tampone dal 118. Gli operatori non avevano il kit e sono tornati una seconda volta in tarda serata per effettuarlo”, spiega ancora Franzese nel filmato. “Da quel momento nessuno ci ha dato indicazioni su come comportarci, ma ci hanno abbandonato a noi stessi, mia sorella è qui nel letto e noi siamo ostaggio in casa, vorremmo solo sapere cosa fare e chi si sta occupando di noi”, continua nel video condiviso su Facebook.

    Alcuni utenti social hanno accusato Franzese di aver diffuso una fake news, così noi di TPI abbiano cercato di capire quanto c’era di vero nella storia, trovando conferma nelle parole del consigliere regionale della giunta campana, Francesco Borrelli. Come confermato dal consigliere a TPI, le pompe funebri si sono rifiutate di recarsi sul posto prima di conoscere l’esito del tampone, così sono intervenuti i carabinieri. “Tutti i morti di coronavirus avevano perso la vita in ospedale, la signora era la prima che moriva in casa e per questo il servizio di pompe funebri non voleva intervenire. Ma i carabinieri li hanno obbligati a prendere il cadavere. I funerali ovviamente non si svolgeranno perché è vietato”.

    La donna, intanto, è risultata positiva al coronavirus. “Mia sorella è risultata positiva, state attenti ragazzi”, spiega Franzese in un altro filmato diffuso sulla sua pagina Facebook. Ora tutta la famiglia, composta, secondo quanto riporta il Mattino, da altre 7 persone, è stata messa in quarantena, ma l’uomo denuncia la situazione di isolamento e forte imbarazzo in cui si è ritrovata: “Solo un ispettore sanitario è venuto a verificare la situazione: non solo siamo stati abbandonati, ora ci trattano anche come appestati”.

    di Marta Vigneri, giornalista

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