Coronavirus, Roberto Burioni: “Il primo contagio potrebbe essere avvenuto a dicembre”
Nuove clamorose indiscrezioni sul Coronavirus. A rilanciarle è Roberto Burioni che sul sito Medical Facts rilancia l’ipotesi avanzata dagli epidemiologi dell’Imperial College of London, gli stessi che avevano denunciato come la Cina stesse inizialmente dichiarando un numero di contagi da coronavirus dieci volte inferiore a quello reale.
L’ultimo documento prodotto dagli esperti inglesi traccia una possibile mappa temporale di quando il virus potrebbe essere entrato in contatto con l’uomo per la prima volta tramite un animale non ancora identificato.
“Usando diversi modelli statistici – scrive Burioni – i colleghi inglesi hanno concluso che la probabile data del primo contagio risalirebbe ai primi giorni del dicembre 2019. L’analisi andrà raffinata con l’aggiunta di nuove sequenze virali, ma è interessante notare come queste prime conclusioni, di tipo esclusivamente matematico e basate solo sulle caratteristiche del patrimonio genetico virale, siano perfettamente compatibili con quanto attualmente sappiamo sull’infezione (periodo di incubazione di circa cinque giorni e date dei primi casi registrati). Molto prima, cioè, di quando è stato lanciato l’allarme nella città di Wuhan“. Un’ipotesi che se confermate getterebbe ulteriori ombre su come la Cina abbia gestito questa emergenza mondiale.
Nell’articolo Burioni ricorda anche: “Li Wenliang, il medico oculista che per primo, a fine dicembre, lanciò l’allarme della nuova “strana” polmonite che stava circolando. Pagandone conseguenze di natura politica e, soprattutto, di natura personale, avendo perso la vita a causa dell’infezione lo scorso 7 febbraio. A due mesi esatti da quando tutto era cominciato”, conclude il virologo.