Coronavirus, livello di rischio contagio in attività quotidiane: parla l’esperta
Dopo una lunga e faticosa quarantena, l’Italia è entrata nel pieno della Fase 2 della lotta al Coronavirus e i cittadini ormai da qualche giorno stanno gustando una ritrovata libertà: si torna ad andare a cena fuori, i più fortunati sono andati dal parrucchiere, tra qualche giorno riaprono le palestre. Sono ripartite quindi più o meno tutte le attività quotidiane che prima del Covid-19 davamo per scontate e che invece oggi portano con sé un livello di rischio contagio più o meno alto. A questo proposito,
La dottoressa Susan Hassig, professoressa associata di epidemiologia presso la Scuola di salute pubblica e medicina tropicale dell’Università di Tulane a New Orleans, ha parlato a Business Insider di quali sono le attività più a rischio rispetto ad altre. Momenti in cui si è per forza di cose più esposti al virus, ma anche situazioni in cui siamo troppo tranquilli e rischiamo quindi di abbassare la guardia, magari smettendo (erroneamente) di indossare la mascherina o non rispettando le distanze di sicurezza. Due accorgimenti, questi, che possono modificare significativamente il livello di rischio.
Rischio alto
Tra le attività quotidiane più pericolose, secondo Hassig, c’è di certo andare a casa di amici e parenti. Rivedersi dopo tutto questo tempo diventa pericoloso perché per forza di cose si tenderà sempre a non rispettare il distanziamento sociale o a non portare le mascherine. A questo proposito, la dottoressa consiglia di selezionare le persone da andare a trovare in base all’età, per il bene di tutti. L’ideale, ovviamente, sarebbe continuare a frequentare per qualche altra settimana solo i conviventi, per minimizzare il livello del rischio di un contagio da Coronavirus.
Anche andare al bar è tra i gesti quotidiani più pericolosi. A questo proposito, Hassig arriva senza dubbio ad affermare che “non dovrebbero essere autorizzati ad aprire”, a causa della loro naturale promiscuità (banconi affollati, impossibilità di indossare una mascherina mentre si beve). E andare a messa? La chiesa, spiega l’esperta di malattie infettive, è un luogo ad alto rischio non tanto per i rituali di stringere la mano o prendere la comunione (visto che nel primo caso, a causa del Coronavirus il segno di pace si fa con un cenno, mentre nel secondo caso si usano diverse precauzioni), ma quanto per il fatto che a messa ci vanno soprattutto anziani, i più vulnerabili al contagio.
Hassig inserisce nella lista delle attività ad alto rischio anche i cinema o i grandi eventi sportivi. Il problema più grande, in queste situazioni, è la fila all’entrata e all’uscita, che comporta una concentrazione di persone che difficilmente riescono a mantenere il distanziamento. Oltre al fatto che stare seduti in tanti, in un’area chiusa, è di per sé un pericolo.
Coronavirus, rischio contagio medio
Le palestre sono secondo Hassig in una posizione intermedia tra il rischio alto e il medio. Il motivo? Difficilmente si riesce a tenere la mascherina in ogni situazione, soprattutto quando si fa cardio, e sanificare gli attrezzi prima e dopo ogni utilizzo è complicato. Medio il rischio anche nell’andare a cena al ristorante, in uno spazio all’interno. Per questo, oltre a indossare la mascherina finché non si è al tavolo, la dottoressa consiglia anche l’utilizzo di materiali usa e getta, soprattutto per i menu.
In questa lista c’è anche il parrucchiere o il centro estetico: indossare la mascherina, in questi luoghi, è essenziale per impedire alle goccioline emesse nel parlare di diffondersi. Sono inoltre posti in cui il cliente tocca spesso il proprio volto, alimentando il rischio contagio da Coronavirus. Medio il rischio, infine, in spiaggia: soprattutto in quelle più piccole, rispettare il distanziamento non è affatto scontato.
Rischio basso
Molto più basso il rischio se si va a cena fuori all’aperto: basta mantenere la distanza di sicurezza e tutto sarà più facile, anche perché l’aria circola meglio. Rimane però l’obbligo di cautela con mascherine e oggetti da toccare il meno possibile. Basso anche il rischio di un’escursione o di una passeggiata al parco. La dottoressa Hassig rassicura anche rispetto a quei momenti in cui ci si ritrova a camminare accanto a una persona sconosciuta: l’importante è non esporsi troppo a lungo al contatto.
Situazione abbastanza tranquilla anche durante lo shopping: con mascherina e distanziamento non si corrono molti rischi. Hassig, infatti, non crede molto nella possibilità di un contagio da Coronavirus nel contatto con i capi d’abbigliamento, ad esempio, o con la spesa al supermercato. Tuttavia, consiglia soprattutto ai negozi di abbigliamento di mettere in quarantena per un paio di giorni tutti i capi provati dai clienti e poi non acquistati. Il rischio più alto, nei negozi, lo si corre alla cassa.
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