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    Torino, un rider palestinese ha comprato mille mascherine per regalarle alla Croce Rossa Italiana

    Mahmoud in questi giorni di emergenza dovuta al coronavirus ha deciso di contribuire alla causa e, quando ha saputo che c’era un grande bisogno di mascherine, ne ha comprate mille donandole alla Croce Rossa di Torino

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 27 Feb. 2020 alle 14:19 Aggiornato il 27 Feb. 2020 alle 18:43

    Coronavirus, rider palestinese compra mille mascherine per regalarle alla Cri

    “Quando c’è una situazione di emergenza, ognuno di noi è chiamato ad aiutare”.

    Mahmoud Ghuniem Lufti, ha 35 anni e nato in Palestina e prima di lasciare il Libano, dove vivono i suoi cari, lavorava come infermiere.

    A novembre 2019 Mahmoud si è trasferito a Torino, lo ha fatto per trovare una nuova vita e soprattutto mandare i soldi alla famiglia. Per guadagnarsi da vivere ha cominciato a fare il rider per JustEat consegnando cibo a domicilio.

    Mahmoud in questi giorni di emergenza dovuta al coronavirus ha deciso di contribuire alla causa e, quando ha saputo che c’era un grande bisogno di mascherine, ne ha comprate mille donandole alla Croce Rossa di Torino.

    Ma ora, per l’emergenza, ha acquistato mille mascherine e le ha donate alla Croce Rossa di Torino.

    “Volevo aiutare il Paese che mi ha accolto”, racconta a La Stampa. La presidente della Croce Rossa di Torino Maita Sartori commenta: “Grazie signor Mahmoud per il suo cuore. Questa storia rappresenta per noi un nobile esempio del primo e più importante principio della Cri: l’umanità”.

    “In Libano ero un infermiere – racconta – Poi ho vissuto tre anni in Norvegia, dove ho lavorato come muratore e operatore sanitario. In Italia sono stato a Brindisi, Foggia, Trani. Il mio sogno sarebbe tornare a fare l’infermiere, ma seguire i corsi mi impedirebbe di lavorare. E in Libano ho una famiglia da mantenere di 13 persone. Quando ho saputo del Coronavirus, ho pensato che dovevo fare qualcosa. Sono andato a cercare una mascherina e ho visto che i prezzi aumentavano di giorno in giorno”.

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