Coronavirus, riapertura discoteche, cinema e teatri: le linee guida delle Regioni
Nella giornata di martedì 9 giugno, la Conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida per la riapertura di discoteche, cinema e teatri, ma anche sale bingo e scommesse, convegni e fiere e centri estivi, le cui attività riprenderanno, salvo imprevisti dell’ultimo minuto dovuto a un rialzo dei contagi da Coronavirus, a partire da lunedì 15 giugno. Le regole decise dalle Regioni verranno allegate al Dpcm che il premier Conte dovrebbe firmare non più tardi di venerdì 12 giugno. Di seguito, le linee guida approvate decise dalle Regioni, qui consultabili integralmente.
Dal 15 giugno si torna a ballare, ma solo all’aperto. È quanto stabilito dalla Conferenza della Regioni, secondo cui gli accessi all’interno dei locali dovranno essere contingentare in modo da garantire almeno un metro di distanza tra le persone e due metri per chi si trova in pista da ballo. Come detto, si potrà ballare solo all’aperto, mentre nei locali chiusi sarà obbligatorio indossare la mascherina. Andrà favorita la prenotazione dell’accesso telematica, mentre i gestori dovranno tenere un registro delle presenze per 14 giorni. I drink non si potranno consumare al bancone, mentre gli ambienti e le superfici dovranno essere disinfettati frequentemente. Via libera al guardaroba a patto che gli oggetti e gli abiti vengano riposti in appositi sacchetti
Per gli spettacoli al chiuso il numero massimo di spettatori consentito sarà di 200 persone, mentre negli spettacoli all’aperto si può arrivare a 1.000 unità. Pubblico, artisti e lavoratori dovranno seguire tutti le stesse regole: distanziamento interpersonale di un metro, misurazione della temperatura corporea e utilizzo obbligatorio di mascherine. Nei locali, inoltre, andrà effettuata una periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi anche tra un evento e l’altro nella stessa giornata. I posti a sedere dovranno prevedere la distanza di un metro tra uno spettatore e l’altro, a meno che non si tratti di spettatori appartenenti a uno stesso nucleo familiare o che i posti a sedere non siano adeguatamente separati con pannelli in plexiglas, mentre sarà vietato il consumo di cibo e bevande durante gli spettacoli. Per quanto riguarda la vendita online è preferibile quella online e se in biglietterie senza l’utilizzo dei contanti.
Gli spazi andranno riorganizzati per evitare assembramenti e garantire almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ai quali potrà essere misurata la temperatura all’ingresso e vietato l’accesso qualora si superassero i 37,5 °C. I bambini potranno essere accompagnati da una sola persona, mentre andranno privilegiati gli spazi esterni, mettendo a disposizione dispenser igienizzanti e favorendo i pagamenti elettronici. Al chiuso i clienti avranno l’obbligo di indossare la mascherina.
Via libera anche ai centri estivi, ma solo dai 3 anni in su. Per evitare sovraffollamenti, già dalla iscrizione verrà data priorità a chi ne ha più bisogno. Gli ingressi dovranno essere scaglionati con accessi ogni 5 o 10 minuti. Ai bambini potrà essere presa la temperature prima dell’ingresso, mentre all’interno dei centri ci si dovrà lavare spesso le mani, stando attenti a non toccarsi il viso. Si suggerisce, dove possibile, di sfruttare sempre gli spazi all’aperto, mentre in alcuni casi rimane l’obbligo di indossare la mascherina. I ragazzi verranno divisi in piccoli gruppi, diversificati per fasce d’età. Gli operatori verranno divisi in base all’età dei bambini. Per le fasce d’età dai 3 e 5 anni, il rapporto deve essere di un operatore ogni 5 bambini. Da 6 a 11 anni, il rapporto diventa di un bambino ogni sette operatori. Infine, per gli adolescenti da 12 a 17 anni il rapporto sarà di un ragazzo ogni dieci operatori.
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