Coronavirus, quando si può uscire di casa
Dopo il decreto ministeriale di mercoledì 11 marzo, l’Italia è quasi tutta ferma, la maggior parte delle persone sono obbligate a restare a casa e le attività commerciali sono chiuse almeno fino al 3 aprile prossimo. Per evitare che il Coronavirus si diffonda ulteriormente le persone sono invitate a restare a casa e uscire solo in caso di estrema necessità o per ragioni di lavoro, laddove il governo ha incoraggiato aziende e datori di lavoro a concedere il più possibile lo “smart working”.
Per molti, non è ancora chiaro quali sono le occasioni in cui è consentito uscire di casa. Come regola generale, si può fare solo in tre circostanze: lavoro, salute e necessità. Chi viene trovato fuori casa senza un valido motivo sarà multato e denunciato.
L’Autocertificazione
Per provare che si sia usciti solo per una di queste ragioni – lavoro, salute o necessità – bisogna compilare un’autocertificazione, che può anche essere fornita seduta stante dalle forze dell’ordine qualora non si riesca a stampare il documento in casa.
Quando si può uscire di casa
È concesso uscire di casa in caso di una delle tre circostanze sopra elencate: necessità, lavoro o salute. Tra i casi di necessità, rientrano l’acquisto di beni essenziali, l’assistenza (ma non la visita spontanea) ai proprio parenti anziani in difficoltà, l’attività sportiva o la cura del proprio animale domestico.
“Violare” la quarantena è concesso nel caso in cui si debbano acquistare beni di prima necessità, ovvero:
Generi alimentari
Carburante
Materiale elettrico
Ricariche e schede telefoniche
Articoli medicali e ortopedici
Materiali per la cura degli animali
Combustibili per uso domestico
Prodotti per cura della casa e della persona
Si può correre nel parco, ma da soli o mantenendo la distanza interpersonale di un metro: vietato correre in gruppo. Dopo aver praticato l’attività sportiva, bisogna rientrare a casa. Allo stesso modo, è concesso portare i propri animali domestici a fare una breve passeggiata per far espletare i loro bisogni, ma subito dopo bisogna tornare a casa.
Si può uscire per assistere i propri cari, circostanza che rientra nella categoria delle “necessità”, ma sempre prendendo le dovute precauzioni, tenendo conto che gli anziani si trovano nella fascia di età più a rischio. Dunque, anche con i propri cari: distanza interpersonale di un metro e niente contatto fisico, baci o abbracci.
È concesso uscire di casa per andare a lavorare laddove non si può svolgere la propria attività da casa. Per andare a lavorare si può uscire dal comune di residenza se si lavora in un luogo distante dalla propria città.
Insieme ai casi di salute, lavoro o necessità, è concesso spostarsi sul territorio nazionale per fare rientro in casa propria laddove ci si trovava in un luogo diverso al momento dell’emanazione del decreto.
Quando non è concesso uscire di casa
Non ci si può recare a casa di amici o parenti solo per fare loro visita. Se non è, insomma, necessario. Né per altri tipi di svago. Inoltre chi è positivo al Covid-19 o presenta sintomi influenzali, deve restare a casa.
Andare a mangiare in casa di parenti e amici non è uno spostamento necessario, e quindi non rientra tra quelli ammessi, anche perché assembramenti tra più persone sono vietati.
Va ricordato che è tassativamente vietata l’uscita a chi risulta positivo al Coronavirus o è stato sottoposto a quarantena. Inoltre, è consigliato non uscire per nessun motivo a tutti coloro che hanno febbre superiore a 37,5° e sintomi da infezione respiratoria. In questi casi non bisogna recarsi al pronto soccorso, ma chiamare il proprio medico di base ed evitare contatti con altre persone.
È vietato spostarsi dal proprio comune per fare la spesa o acquistare altri beni necessari. Bisogna insomma acquistare quanto necessario nel comune di residenza, possibilmente nell’esercizio commerciale più vicino alla propria abitazione. Se le forze dell’ordine scoprono che nei pressi dell’abitazione della persona fermata c’erano edicole, farmacie, alimentari o tabacchi più vicini, scatta la denuncia.
Nonostante i mezzi pubblici continuino a funzionare, si può usufruirne solo in caso di lavoro, salute e necessità.
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