Coronavirus, primo italiano positivo dopo i test: ricoverato allo Spallanzani
C’è un primo cittadino italiano positivo al Coronavirus cinese: la conferma è arrivata nella serata di oggi, giovedì 6 febbraio 2020, direttamente dall’Istituto superiore di sanità. Si tratta di uno dei 56 nostri concittadini rimpatriati nei giorni scorsi, con un volo di Stato, da Wuhan (la città cinese focolare dell’epidemia) e messi in quarantena nella cittadella militare della Cecchignola.
Si tratta di un uomo tra i 30 e i 40 anni. Già nel pomeriggio di oggi era stata diffusa la notizia secondo cui uno dei cittadini italiani tornati da Wuhan era stato trasferito all’ospedale Spallanzani di Roma, indicato dal ministero della Salute come il punto di riferimento per quanto riguarda l’epidemia di Coronavirus.
In serata, poi, la conferma: i test di conferma per il virus cinese hanno dato esito positivo. I sintomi che l’italiano presentava, dunque, erano proprio quelli della malattia che finora – in tutto il mondo – ha provocato 565 vittime (563 in Cina, una nelle Filippine e una a Hong Kong).
Secondo quanto comunicato dall’Iss, l’italiano positivo ai test del Coronavirus è attualmente ricoverato con “modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale”. Nella nota dell’Istituto superiore di sanità, inoltre, viene dichiarato che sono in atto le procedure per organizzare la sorveglianza epidemiologica a livello nazionale. L’Iss, si legge, “supporta i laboratori di riferimento regionali per garantire una prima diagnosi tempestiva. Nei casi di positività al primo test, l’Istituto effettua le analisi di conferma comunicandole alla task force del ministero della Salute“.
Come stanno gli altri italiani in quarantena
Adesso, il pensiero di molti è per gli altri cittadini italiani – rientrati da Wuhan sullo stesso volo della persona risultata positiva ai test per il Coronavirus – che hanno passato insieme questi primi giorni di quarantena alla Cecchignola.
In serata, l’agenzia Ansa ha riportato le dichiarazioni di alcuni degli italiani presenti nel quartiere militare: “Con questa persona risultata positiva, un giovane tra i 30 e i 40 anni, abbiamo avuto pochi contatti in questi giorni. Prima che fosse trasferito allo Spallanzani, lui si trovava in una stanza singola”.