Coronavirus, morto il quarto italiano a Bergamo: chi era
Il Coronavirus ha fatto la sua quarta vittima in Italia: nella mattinata di lunedì 24 febbraio è morto in provincia di Bergamo un uomo di 84 anni. La notizia del suo contagio era stata resa nota solo da poche ore.
Morto per Coronavirus
Il decesso è avvenuto nell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, dove l’uomo era ricoverato per patologie pregresse. L’uomo era residente a Villa di Serio, centro a 7 km dal capoluogo, all’imbocco della Val Seriana; da sabato era in osservazione all’Ospedale di Alzano. Secondo il presidente della Regione, Attilio Fontana, che ha parlato questa mattina a Radio Rai1, l’uomo “aveva altre patologie”.
Salgono così a quattro i decessi in Italia per il coronavirus: in tutti i casi si tratta di persone anziane con un quadro clinico generale compromesso in precedenza. In attesa del bollettino giornaliero diramato dal capo della Protezione civile e commissario straordinario all’emergenza, Angelo Borrelli, il numero dei positivi al Coronavirus in Italia è di 153.
Chi sono le altre vittime italiane del Coronavirus
La prima vittima di coronavirus sul territorio nazionale si chiama Adriano Trevisan, muratore in pensione di 68 anni (qui un suo profilo). La seconda vittima è una donna di 75 anni residente in Lombardia (qui un suo profilo). La terza a Cremona, Angela Denti Tarzia, 68 anni, ricoverata da giorni in ospedale, in oncologia, e risultata poi anche positiva al coronavirus (qui un suo profilo).
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Emergenza Italia
L’Italia è il terzo Paese al mondo per numero di contagi, dopo Cina e Corea del Sud. Secondo gli esperti tale primato è da attribuire a un controllo più capillare su pazienti che presentavano sintomi di influenza. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel commentare le misure straordinarie varate dal Governo (il decreto è stato firmato ieri dal presidente Mattarella), ha detto che il numero dei contagi potrebbe crescere.
In Lombardia e Veneto sono in arrivo altri 500 donne e uomini delle forze dell’ordine per pattugliare 35 varchi nel lodigiano (10 comuni) e 8 varchi a Vo’ Euganeo, zone focolaio del contagio. I cittadini che sono passati o hanno sostato in queste zone in Lombardia e Veneto hanno l’obbligo di comunicarlo alle Asl di appartenenza.